Marcela Lombardo.

 

TERZA PARTE: MARCELA LOMBARDO
(Clicca qui per leggere la prima parte)
(Clicca qui per leggere la seconda parte)

 

1 marzo 2012 - Marcela Lombardo Otero ha condiviso l'onore di essere la seconda candidata alla presidenza messicana nel 1994 con Cecilia Soto. È figlia dell'avvocato e leader sindacale Vicente Lombardo Toledano, fondatore del Partido Popular alla fine degli anni 40, governatore di Puebla negli anni '20 e poi candidato presidenziale del PPS nel 1952. La tomba di suo padre si trova nella Rotonda dei personaggi illustri in Messico.

Marcela, che dirige attualmente il Centro di Studi Filosofici, Politici e Sociali Vicente Lombardo Toledano (sponsorizzato dal Ministero dell'Educazione), aveva già esperienza politica prima della sua candidatura: era stata deputata nel 1976 per il PPS e poi per il Frente Democrático Nacional di Cárdenas nel 1988..

 

L'intervista (in spagnolo) del telegiornale di Milenio TV a Marcela Lombardo.
 

Nelle elezioni del 1994, Marcela ottenne un lontano ottavo posto, con soli 166 mila voti con i quali raggiunse un misero 0,47 per cento dei suffragi. Oltre a Zedillo, Fernandez de Cevallos, Cardenas e Soto, fu superata da Jorge González Torres del Partito Verde (PVEM), Rafael Aguilar Talamantes del Partito Cardenista di Ricostruzione Nazionale (PFCRT) e da Álvaro Pérez Trevino, del PARM. Fece peggio di Marcela solo Pablo Emilio Madero, del Partito Democratico Messicano, per cui votarono 87 mila persone (0,28%).

E per Josefina Vazquez Mota ha queste parole:

- Che cosa consiglierebbe a una candidata alla presidenza di non fare? Ora abbiamo un'altra candidata. Che cosa le direbbe di evitare, secondo la sua esperienza?

- Di non limitarsi alle frasi. Di evitare gli slogan. Che dica invece quello che vuole fare. che si basi su un programma di governo, perché le frasi che attirano l'attenzione, pensate solo per conquistare le persone, e che trasmettono l'idea di cambiare la situazione in cui le persone vivono, sono molto negative. Non verranno mantenute le promesse che restano nell'aria, come quella del "presidente dell'occupazione (riferimento a Calderón)", o qualsiasi altra cosa del genere. Così, sempre, quando si avvia una campagna, ci vuole una piattaforma, un programma di governo, soprattutto per i candidati alla presidenza. Questo è molto importante perché in assenza di un programma concreto, si finiscono a fare questi discorsi vuoti, presumibilmente emotivi, ma che piacciono solo alle persone che hanno bisogno di sentire promesse ... È essenziale per un programma ...

- E soprattutto che ci spieghino come faranno per metterlo in pratica, no?

- Naturalmente.

- E invece cosa consiglierebbe di fare a una candidata come Josefina Vázquez Mota?

Le consiglierei di avere un atteggiamento normale. L'atteggiamento di una persona che lotta per un ideale politico, che cerca un cambiamento per il Paese e che vuole difendere il Paese. Deve tenere in mente che il Messico, soprattutto ultimamente, ha bisogno di persone che si impegnino a riacquistare l'indipendenza politica e a lottare per l'indipendenza economica del Paese. Questo è molto importante.

 

(Continua ...)

 

(milenio / puntodincontro)

 

***

(Haz clic aquí para leer la primera parte)
(Haz clic aquí para leer la segunda parte)
 

1 de marzo de 2012 - Marcela Lombardo Otero compartió el honor de ser la segunda candidata presidencial mexicana en 1994 con Cecilia Soto. Es hija del abogado y líder sindical Vicente Lombardo Toledano, fundador del Partido Popular a finales de los 40, quien fue gobernador interino de Puebla en los años 20 y después candidato presidencial por el PPS en 1952. Los restos del hombre yacen en la Rotonda de las Personas Ilustres.

Marcela, quien actualmente dirige el Centro de Estudios Filosóficos, Políticos y sociales Vicente Lombardo Toledano (auspiciado por la SEP), ya tenía carrera política previa a su candidatura: fue diputada en 1976 por el PPS y luego por el izquierdista FDN de Cárdenas en 1988.

En los comicios de 1994, ya reseñados líneas arriba, Marcela quedó en un remoto octavo lugar, con apenas 166 mil votos, que le dieron un magro .47 por ciento de votación. Además de Zedillo, Fernández de Cevallos, Cárdenas, y Soto, la superaron Jorge González Torres del Partido Verde (PVEM), Rafael Aguilar Talamantes del Partido del Frente Cardenista de Reconstrucción Nacional (PFCRT), y Álvaro Pérez Treviño, del PARM. Peor que a Marcela sólo le fue a Pablo Emilio Madero, del Partido Demócrata Mexicano, quien tuvo 87 mil votos, .28%.

Y para Josefina Vázquez Mota, tiene estas palabras:

—¿Qué le recomendaría no hacer a una candidata a la Presidencia? Ahora tenemos otra candidata. ¿Qué le recomendaría no hacer, de acuerdo con lo que usted vivió?

—No hablar nada más con frases. Con frases llamativas. Que diga lo que va a hacer. Que tenga un programa de gobierno, porque esas frases que llaman la atención, o que son para conquistar a la gente, frases de deseos de que se cambie la situación en la que vive la gente, eso muy negativo. No van a cumplirse esas promesas que se quedan en el aire, como lo del “presidente del empleo (referencia a Calderón)”, o cualquier otra cosa como las que se han dicho. Entonces, siempre hay que tener, cuando se inicia una campaña, una plataforma, un programa de gobierno, sobre todo para la candidatura a la Presidencia. Eso es muy importante, porque si no se tiene, se vuelven esos discursos vacíos, supuestamente emotivos, que sólo a algunos les interesa, a la gente que más lo necesita, a la gente que necesita siempre escuchar algo promisorio. Es fundamental un programa…

—¿Y sobre todo cómo lo van a hacer?

—Y cómo lo van a hacer, claro.

—¿Qué si le recomendaría hacer a una candidata como Josefina Vázquez Mota?

—Tener una actitud normal. Una actitud de una gente que está luchando políticamente por un ideal, por un cambio para el país, para defender el país. Que eso siempre lo tenga presente: que lo fundamental para México, y más ahora, es escuchar a una gente que se comprometa a recuperar la independencia política y a luchar por la independencia económica del país. Eso es muy importante.

 

(Continuará ...)

 

(milenio / puntodincontro)