28 febbraio 2011. - Vivono soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, prevalentemente in affitto e spesso in condizione di disagio economico. Sono più di 2 milioni le famiglie con almeno uno straniero in Italia, una su tre fa fatica ad arrivare a fine mese e non possiede l'automobile. E' questo il quadro che l'Istat ha fornito grazie a un'indagine avviata nel 2009 sulle famiglie, residenti in Italia, che al loro interno annoverano almeno un componente straniero.

Povertà - Il tredici per cento di queste famiglie non può sempre permettersi un pasto proteico ogni due giorni, una percentuale più che doppia rispetto alla media italiana. Una percentuale che si ritrova anche nell'utilizzo dei riscaldamenti nelle abitazioni, nella possibilità di acquistare vestiario adeguato alle stagioni, per le spese scolastiche e nei trasporti.

Sanità - Il confronto tra famiglie italiane e straniere è leggermente migliore se ad essere preso in considerazione è il settore sanitario. Probabilmente grazie alla giovane età dei cittadini non italiani non c'è una grande differenza nell'accesso a medicinali e a particolari cure mediche. Solo il 16,6 per cento degli stranieri rinuncia alle cure per motivi economici contro il 10 per cento degli italiani.

Le vacanze - Le vacanze sono un problema quando scarseggiano le risorse economiche. La metà delle famiglie straniere non può permettersi nemmeno una settimana di vacanza lontano da casa, mentre la percentuale di famiglie italiane che rinunciano al mare o alla montagna ammonta al 39,2 per cento.

La casa - Il 58 per cento delle seimila famiglie prese in analisi vive in affitto o in subaffitto e, rispetto ai nuclei familiari composti solo da italiani, si trovano più spesso in condizioni di grave deprivazione abitativa, ovvero in una situazione di sovraffollamento unita ad almeno un altro grave problema abitativo. Per una famiglia su cinque invece è lo stesso datore di lavoro a mettere a disposizione un luogo dove vivere.

Sono gli ecuadoregni, i cinesi e gli indiani ad avere una percentuale maggiore di case di proprietà rispetto alle altre etnie presenti in Italia.

La qualità della vita - Per queste famiglie cambia anche la percezione qualitativa dell'ambiente circostante. Hanno poche aspettative sull loro nuova residenza, spesso perché è già un netto miglioramento rispetto al luogo di origine. Dallo studio dell'Istat emerge che anche le loro case sono arredate in maniera più sobria. Beni come il frigorifero, la televisione, il telefono o la lavatrice sono spesso in comune con altri nuclei familiari e il possesso di un'automobile (61,2 per cento) è più raro che in una famiglia composta da soli italiani (78,9 per cento).

Ritardi nei pagamenti - I problemi non finiscono qui. Quasi un quarto delle famiglie con stranieri (il 23,4 per cento) si è trovato in arretrato almeno una volta negli ultimi dodici mesi con il pagamento delle bollette, contro l'8,3 per cento delle famiglie italiane. Una situazione di deficit economico che è costante in tutta l'indagine Istat. Spesso questi nuclei famigliari in difficoltà hanno fatto ricorso a forme di aiuto economico, chiedendo soprattutto agli amici. Una famiglia italiana in difficoltà invece si rivolge con maggiore frequenza a genitori o suoceri.

La mappa - L'analisi dell'Istat fornisce anche una curiosa mappa delle zone d'Italia preferite dalla varie etnie di stranieri presenti nel nostro paese. Le famiglie ecuadoregne e quelle peruviane preferiscono di gran lunga il Nord ovest. Marocchini, tunisini, macedoni e moldavi optano più spesso per il Nord Est. Il Centro Italia invece è la "casa preferita" da rumeni e filippini

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28 febrero 2011. - Viven principalmente en el Centro-Norte, frecuentemente alquilando su vivienda y, a menudo en difíciles condiciones económicas. Son más de 2 millones las familias con al menos un extranjero en Italia, uno de cada tres está luchando para sobrevivir y no tiene coche. Este es el panorama que resulta de la investigación que el ISTAT comenzó en 2009 entre las familias, que viven en Italia y que incluyen al menos un miembro extranjero.

Pobreza - El trece por ciento de estas familias no siempre puede pagar por una comida con contenido de proteínas cada dos días, una tasa superior en más del doble a la media italiana. Este porcentaje también se replica en el uso de calentadores en los hogares, la posibilidad de comprar ropa apropiada para las estaciones, los gastos escolares y el transporte.

Salud - La comparación entre las familias italianas y extranjeras es un poco mejor si se toma en cuenta el sector salud. Probablemente gracias a la joven edad de los ciudadanos no italianos no hay una gran diferencia en el acceso a los medicamentos y tratamientos médicos especiales. Sólo un 16.6 por ciento de los extranjeros renuncia a la atención de la salud por motivos económicos contra el 10 por ciento de los italianos.

Vacaciones - Las vacaciones son un problema cuando hay pocos recursos económicos. La mitad de las familias extranjeras no pueden darse el lujo de ni siquiera una semana de vacaciones fuera de casa, mientras que el porcentaje de familias italianas que renuncian a ir al mar o a las montañas es del 39.2 por ciento.

La casa - El 58 por ciento de las seis mil familias encuestadas viven pagando alquiler o subalquilando y, a diferencia de los hogares en donde sólo viven italianos, se encuentran con mayor frecuencia en con graves problemas de vivienda, o en una situación de hacinamiento en combinación con al menos otro grave problema de vivienda. Para una familia de cada cinco, en cambio, es el  empleador el que proporciona un lugar para vivir.
Los ecuatorianos, los chinos y los indios tienen un mayor porcentaje de viviendas propia en comparación con otros grupos étnicos en Italia.

La calidad de vida - para estas familias también cambia la percepción cualitativa del ambiente. Tienen pocas expectativas en su nuevo hogar, a menudo porque ya representa una gran mejoría en comparación con el lugar de origen. El estudio de ISTAT muestra que también sus casas están decoradas con un estilo más sobrio. Los bienes tales como refrigerador, televisión, teléfono o lavadora son a menudo compartidos con otras familias y la posesión de un automóvil (61.2 por ciento) es menos frecuente que en una familia de italianos (78.9 por ciento).

Retrasos en los pagos - Los problemas no terminan ahí. Casi una cuarta parte de las familias con  extranjeros (23.4 por ciento) se encontraron en mora por lo menos una vez en los últimos doce meses con el pago de las facturas, en comparación con 8.3 por ciento de los hogares italianos. Una situación de déficit económico que es una constante en toda la encuesta ISTAT. A menudo estas familias reciben apoyo económico, que piden sobre todo a los amigos. Una familia italiana en casos de necesidad, en cambio, se dirige con mayor frecuencia a los padres o a los suegros.

 

(repubblica.it / puntodincontro)