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31 dicembre 2013 - Uno studio del noto think thank inglese Centre for Economics and Business Research (Cebr) prevede che l'ordine economico mondiale nel 2030 sarà stravolto dalle economie emergenti, che eclisseranno l'eurozona presa dalle sue difficoltà e vedranno la Cina sull'orlo del sorpasso degli Stati Uniti, finora primi nel mondo, e l'India concorrere con il Giappone per il terzo posto. Mentre entreranno fra i primi trenta anche Filippine, Iraq, Egitto e Nigeria.

E l'Italia? Uscirà inesorabilmente dal gruppo dei primi dieci, dove ora è all'ottavo posto, per finire quindicesima, con davanti, oltre al Brasile ancora in salita, anche il Messico, in futuro al nono posto.

Per quanto riguarda i primi posti, la Gran Bretagna —secondo il Cebr— ha tutti gli elementi per superare le altre economie europee, compresa la Germania, entro il 2030, restando seconda in occidente solo agli Stati Uniti. Solo qui esistono, infatti, una popolazione in crescita, tasse basse e indipendenza dall'eurozona. Tre elementi chiave per prevedere che dal sesto posto fra le principali economie del pianeta, il Regno Unito salirà di grado, passando in quindici anni, entro il 2028, da un prodotto interno lordo di 1.59 trilioni di sterline a un Pil di 2.64 trilioni.

Nello stesso periodo, in Germania il rendimento salirà da 2.2 trilioni (sempre in sterline) a 2.69 trilioni. Ed ecco fatto il pareggio, con i progressi tedeschi intralciati da un euro debole, una popolazione che invecchia e la probabile prospettiva di futuri salvataggi da possibili bancarotte da compiere a favore di altri Paesi dell'eurozona, che porteranno al vero e proprio sorpasso appunto nel 2030.

La Francia invece sarà surclassata molto prima, franando giù dal suo attuale rango fra le economie mondiali per colpa del regime di tasse alte voluto da Hollande e delle esportazioni deboli, che soffocheranno la crescita facendola superare dalla Gran Bretagna nei prossimi cinque anni.

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(alessandra baduel / repubblica.it / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione allo spagnolo di massimo barzizza)