Bettini è campione del mondo
battuto allo sprint il tedesco Zabel

Il livornese si aggiudica la corsa iridata dopo 265 chilometri. La svolta a 400 metri
dal traguardo: "La mia è stata una carriera perfetta". I complimenti degli avversari
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SALISBURGO, 24 settembre 2006. - Lucido e veloce fino alla fine quando ha finalmente tagliato quel traguardo che per lui era diventato un tabù. Poi l'esplosione di gioia e le mani levate al cielo. Paolo Bettini, il "Grillo" come lo chiamano i tifosi, si è laureato a Salisburgo campione del mondo di ciclismo su strada. L'italiano si è imposto allo sprint, lanciato ai 400 metri, davanti al tedesco Erik Zabel. Terzo lo spagnolo Alejandro Valverde e quarto l'altro spagnolo Samuel Sanchez. Bettini succede, nell'albo d'oro, al belga Boonen che si era aggiudicato il titolo nel 2005. L'ultimo italiano a conquistare il mondiale era stato Mario Cipollini, trionfatore dell'edizione del 2002.

'Il mondiale per me era diventato un tabù, erano anni che lo inseguivo e oggi finalmente ce l'ho fatta. Ora posso dire che ho vinto tutto". E' il commento a caldo, di Paolo Bettini."Adesso posso dire che ho vinto tutto - ripete Bettini -: Olimpiade, Mondiale, tre coppe del mondo ed otto classiche. La mia è proprio una bella carriera".

Poi l'analisi della corsai: "è stato un mondiale più facile del previsto - dice - ma la squadra ha fatto un gran lavoro. Avevamo un ottimo potenziale, e siamo riusciti a sfruttarlo. La cosa più bella è aver visto una squadra fatta di tanti capitani che oggi hanno fatti i gregari, come a Zolder quando vinse Cipollini". "Ora spero di ripagare i miei compagni - conclude il neo-iridato - pedalando con la maglia iridata addosso, visto che, a suo tempo, quella con i cinque cerchi olimpici non me l'hanno fatta indossare".

Il corridore toscano è anche uno sportivo doc e per questo riceve i complimenti da parte di Zabel, battuto, ma a sua volta ricambia. "Erik per me è l'espressione del professionista vero. Ho vinto io e sono contento, ma se non dovevo vincere io Erik sarebbe stato il corridore che avrebbe meritato di più". E' un podio, quello si Salisburgo, che dovrebbe riconciliare con il ciclismo in generale dopo un periodo di grandi dubbi sulla correttezza dei corridori.

"Siamo qui a festeggiare, ma non nascondiamo che il ciclismo sta attraversando un brutto periodo, speriamo che la mia vittoria e il secondo posto di Zabel dicano qualcosa". Infine i ringraziamenti: generali, ma anche uno particolare. "Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini negli anni, ma soprattutto Ballerini. Andiamo a guardare dal 2001 ad oggi tutto quello che ha fatto...".

 

Da Repubblica.it