Portogallo in semifinale dopo i rigori
Cristiano Ronaldo realizza l'1-3 al quinto rigore e regala ai suoi la semifinale (contro la vincente di Brasile-Francia). Espulso Ronney al 17' della ripresa.
Per la terza volta Scolari elimina Eriksson.

 

GELSENKIRCHEN, 1 luglio 2006 - Era vero. Non c'è due senza tre: Scolari elimina Eriksson per la terza volta consecutiva, dopo i Mondiali del 2002 (col Brasile) e gli Europei del 2004 (col Portogallo). Stavolta a Figo e compagni non bastano tempi regolamentari e supplementari, servono anche cinque rigori e un portiere galattico (Ricardo para tre rigori su quattro) per far fuori un'Inghilterra brutta ma stoica, in dieci dal 17' della ripresa per l'espulsione di Rooney. Finisce 3-1 per il Portogallo, ora atteso dalla semifinale di mercoledì a Monaco con la vincente di Brasile-Francia.

FORMAZIONI Le due squadre arrivano al match con l'etichetta delle più "brutte" dei Mondiali. E in effetti il quarto di finale disputato a Gelsenkirchen non può certo smentire le premesse, confermando anzi che non si tratta soltanto di voci o illazioni. L'Inghilterra ritrova Neville in difesa dopo tre gare, ma non la brillantezza che prima o poi ci si aspetta di veder sbocciare in una delle prime otto nazionali al mondo. Stesso discorso per il Portogallo: senza gli squalificati Deco e Costinha, rivede un Cristiano Ronaldo in buona forma dopo i dubbi della vigilia, ma poco più.

GARA Il match ristagna per lunghi tratti a centrocampo, le due squadre cercano di nascondersi dietro un insistito possesso palla piuttosto che scoprirsi con trame offensive. E si elidono in tutto, dopo un avvio in cui l'Inghilterra sembrava avere qualcosa in più. Poi la gara si blocca su ritmi bassi, nessun accenno di gioco senza palla, poca iniziativa ma soprattutto nessuna voglia di rischiare.

Solo qualche verticalizzazione, da una parte e dall'altra, spezza ogni tanto la noia: le difese si fanno spesso pescare con le mani nella marmellata, e così entrambe le squadre rischiano di trovasi in vantaggio grazie al guizzo dei solisti (Cristiano Ronaldo e Figo da una parte, Rooney e Lampard dall'altra). Ma poi il fuocherello si spegne e tutto torna a un insano tran tran, ossia a un confronto fra "ragnatele" in cui a restare invischiato è l'intero match, bloccato su tutti i fronti e brutto a vedersi.

Nella ripresa l'Inghilterra prova ad alzare il ritmo e ad essere più mobile, soprattutto a centrocampo, e qualcosina si muove. Beckham accusa un problema al ginocchio destro ed esce a favore di Lennon, il Portogallo continua col suo calcio lento e ragionato, efficace per imbrigliare gli avversari ma non altrettanto per creare pericoli. Gli inglesi sfiorano il gol in due occasioni (Lampard e Joe Cole sbagliano incredibilmente sotto rete), poi al 17' una possibile svolta della gara: Rooney spinge Carvalho, che cade, e lo calpesta: per l'argentino Elizondo ci sono gli estremi per il cartellino rosso. Tre minuti dopo la mossa della scaramanzia: fuori Joe Cole, dentro Crouch (con lui in campo l'Inghilterra non ha mai perso). Pur in inferiorità numerica la squadra di Eriksson cerca ora di fare la gara e spinge con continuità. Ma il Portogallo prima tiene, poi si fa più intraprendente nel finale e il verdetto si consegna ai supplementari.

Trascorre un'altra mezz'ora, nulla da segnalare e il risultato resta inchiodato sullo 0-0. Tutto è rimandato ai rigori. Ne bastano cinque: per i portoghesi Simao realizza, sull'opposta sponda inizia lo show di Ricardo, che para su Lampard. Hugo Viana centra il palo, si ripete Ricardo su Hargreaves, Petit manda fuori, ma Ricardo è ancora infallibile su Gerrard. E finalmente due realizzazioni consecutive: prima Postiga poi Cristiano Ronaldo (inframezzati dalla parata su Carragher) evitano ulteriori rimandi. E il Portogallo per la seconda volta nella sua storia (dopo il '66) è in semifinale.