All'Olanda basta un colpo d'ali
Gli oranje di Van Basten battono 1-0 la Serbia-Montenegro grazie ad un acuto dell'esterno sinistro Robben, autore di una grande prova, lanciato dall'altro uomo di fascia, Van Persie.

 

LIPSIA (Germania), 11 giugno 2006 - L'Olanda vola sulle ali di Robben e Van Persie. I tulipani, non qualificati al Mondiale 2002, iniziano bene il loro cammino in Germania grazie al gioco sulle fasce, ma soprattutto alla prestazione strabiliante di Robben. Difficile assistere ad un monologo simile in una gara di questo livello. L'ala del Chelsea ha imperversato nel primo tempo, segnando il gol decisivo, e nella ripresa, pur contenuto meglio, ha messo a ferro e fuoco la difesa slava con le sue galoppate sulla corsia di sinistra, alternando cross al bacio a conclusioni velenose. L'ultimo Mondiale con denominazione Serbia-Montenegro, poi le federazioni si separeranno, non inizia invece bene per la squadra di Petkovic, chiamata ad un'impresa probabilmente oltre il suo potenziale tecnico nel proibitivo gruppo C.

PRIMO TEMPO - 45' più equilibrati del previsto. Sì l'Olanda è più propositiva, come da copione, ma la Serbia quando riparte in contropiede dimostra di poter fare male alla difesa oranje, un po' tenera. La differenza la fa Robben: un'iradiddio sulla fascia sinistra, un incubo per il povero Nenad Djordjevic, che non lo vede mai, se non quando gli è andato via, anche dalle orecchie. Il povero c.t. serbo Petkovic è costretto al cambio punitivo con Koroman al 42', perchè non può permettersi di assistere agli uno contro uno impietosi dell'esterno offensivo del Chelsea.
Parte meglio la Serbia, l'Olanda attacca, ma è la squadra di Petkovic a farsi pericolosa con un'incursione di Predrag Djordjevic, il più incisivo dei suoi, ed un sinistro debole di Milosevic, ex Parma, molto attivo, ma poco preciso. Olanda in vantaggio paradossalmente in contropiede. Van Persie, ennesimo giovane gioiello dell'Arsenal, lancia sul filo del fuorigioco Robben, che semina Gavrancic in velocità e trafigge Jevric per l'1-0. La Serbia-Montenegro abbozza una reazione, ma gli avanti slavi non sono neanche paragonabili a quelli dei tulipani, e non impensieriscono più di tanto Van Der Saar, ex Juventus mai rimpianto dai tifosi bianconeri, giunto però al suo terzo Mondiale.

SECONDO TEMPO - La Serbia si ripresenta con il gigante Zigic (202 cm) al posto di Milosevic. La gara è sempre sul filo. L'Olanda è come spesso le accade più elegante che concreta: gli uomini di Van Basten fanno girare palla, ma spesso sono troppo pavoni: si guardano allo specchio cercando la giocata invece di insistere alla ricerca del raddoppio. La Serbia con Stankovic e Predrag Djordjevic, gli uomini di maggiore qualità, più accentrati, nel vivo del gioco, e con Duljaj spostato su Robben è più quadrata ed incisiva. Ma l'assalto finale, generoso, ma poco lucido, non produce risultati. Vince l'Olanda, che in contropiede avrebbe anche potuto arrotondare il punteggio con un po' più di cattiveria agonistica.