MILANO, 18 ottobre 2006 - E' Kakā l'uomo decisivo del Milan. Lo dice il bolide da 28 metri, che viaggiava a 101 km all'ora, roba da autovelox, scagliato a Bruxelles contro l'Anderlecht. Un gol di quelli pesanti. Che possono ribaltare l'inerzia di una stagione.

Ma soprattutto un gol bello, bellissimo. Di quelli da ricordare. Kakā ha solo 24 anni, ma la sua prodezza, che ha scomodato confronti con le prodezze balistiche dei vari Maradona, Koeman, Branco, Mihajlovic, Roberto Carlos, Recoba, non č un episodio isolato.

Il fenomeno brasiliano (a proposito, sicuri che Ronaldinho sia pių forte di lui?) non č nuovo a prodezze simili, nonostante una carriera giā luminosa, ma appena all'alba.

Scorriamo indietro il nastro della carriera del milanista. Dicembre 2003. Kakā non era ancora Kakā. Era una promessa, di quelle che fanno innamorare, ma possono essere cotte di breve durata. Allora Kakā entrō in campo a Empoli dalla panchina, in tempo per decidere la gara con i toscani, con un gol fantastico da 30 metri, con Bucci, portiere dei padroni di casa, uccellato senza pietā.

Adesso Kakā č Kakā. Uno dei migliori giocatori al mondo. Elegante, tecnico, fantasioso. Ma soprattutto decisivo. Ieri nel momento del bisogno ha preso per mano i compagni e li ha condotti al successo. Il tiro č stato letale, la vittima di turno stavolta si chiamava Zitka, portiere dei belgi. Per Galliani Kakā č il migliore del mondo.

Forse č un giudizio prematuro. Forse lungimirante. E forse tra un po' ci troveremo a parlare di un altro gol da cineteca di Kakā. E ricorderemo quello con l'Anderlecht. Di quando non era ancora Kakā, il numero uno indiscusso.