Ovazione per l'«Aida»
kolossal di Zeffirelli

Tredici minuti di applausi, grande successo per l'opera diretta da Chailly

MILANO, 7 dicembre 2006. - «Aida» ha toccato il cuore di Milano: tredici minuti di applausi hanno salutato l'opera di Giuseppe Verdi nella versione di Franco Zeffirelli e diretta da Riccardo Chailly. Una vera ovazione, che ha accompagnato le diverse uscite del regista sul palcoscenico. «E' stata la serata più bella della mia carriera. Dobbiamo essere molto fieri - ha detto Zeffirelli -. Questa serata porta l'opera in primo piano, cerchiamo di fare della Scala la capitale mondiale dell'opera». Entusiasta anche il premier Romano Prodi, che ha seguito lo spettacolo dal palco reale insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel: «Se si dovesse cercare la perfezione, questa Aida è la perfezione». E il vicepremier, Rutelli: « «L'"Aida" di Zeffirelli ha qualcosa in più, è entusiasmante». Accanto a loro il ministro della Cultura francese Renaud Domedieu de Vabres, il sindaco di Milano Letizia Moratti, il governatore Formigoni e il presidente della Provincia Penati. Compatto il coro di coloro che si sono detti entusiasti della regia di Zeffirelli, pochissime le voci critiche. Tra queste spicca la nota di Lucio Dalla: «Non mi piace, è troppo holliwoodiana».

L'INNO DI MAMELI - La serata si è aperta con l'esecuzione dell'Inno di Mameli, un momento emozionante che ha fatto alzare in piedi il pubblico del prestigioso teatro. Quindi si sono spente le luci. Da giorni la città si preparava all'evento dell'anno. Nuove luci, più soffuse, nella piazza antistante il teatro, tappeto rosso davanti a Palazzo Reale per accogliere i 750 invitati alla cena di gala del dopo spettacolo (tutta rigorosamente in tema egizio con papiri, statue dorate e una tettoia con bracieri accesi all'ingresso dello scalone). Al Teatro dal Verme e agli Arcimboldi è stata organizzata la visione su maxischermo, allestito anche in Galleria Vittorio Emanuele, al Teatro Ponchielli di Cremona e al Pedretti di Sondrio. Impresa impossibile comprare un biglietto «last minute»: già da tempo era tutto esaurito e per i 140 posti in loggione la fila, durata giorni, si è conclusa solo due ore prima l'inizio dello spettacolo.

 

Da Corriere.it