Nuova vita per il Leone di Caprera

L'inizio dei lavori di restauro.

LIVORNO, 9 aprile 2007. - Dopo la storica traversata oceanica compiuta nel secolo XIX da tre marinai italiani e in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, una fra le più antiche barche d'epoca italiane si prepara a vivere una seconda epopea a partire dallo scorso venerdì 23 marzo, giorno del suo trasporto da Marina di Camerota (Salerno) a Livorno per l'inizio dei lavori di restauro.

Nome: Leone di Caprera

Luogo e data di costruzione: Maestro d'ascia Luigi Briasco di Montevideo (Uruguay), 1879

Varo: Montevideo (Uruguay), marzo 1880

Tipo: Imbarcazione da diporto tipo baleniera, armata a goletta portoghese

Caratteristiche: Costruzione in legno a fasciame longitudinale di algarrobo, con fasciame interno parziale. Strutture in massello di algarrobo, con chiodagione interamente in rame. Ponte di coperta in filarotti di noce, pino bianco e cannella. All'interno si nota la presenza di due cilindri di rame sigillati, aventi funzione di "riserva di spinta" (per aiutare il galleggiamento in caso di infiltrazioni d'acqua per cedimento del fasciame).

Dimensioni: lunghezza 9 metri, larghezza 2,30 metri, puntale 110 centimetri circa, altezza di costruzione a prua 160 centimetri circa.

Proprietà: Comune di Milano, Civiche Raccolte Storiche - Museo del Risorgimento

Il Leone di Caprera è tra le imbarcazioni di valore storico più antiche d'Italia. "Piccola goletta di soli 9 metri costruita da tre appassionati italiani con il fine di attraversare l'Oceano per consegnare al Generale Giuseppe Garibaldi una spada offerta dalla Collettività italiana allora residente nell'Uruguay. L'Associazione Culturale Garibaldina di Montevideo assicura il suo auspicio morale all'iniziativa" dice il Presidente dell'associazione Furio Percovich.

Il progetto di restauro museale, voluto dal Comune di Camerota che detiene il prezioso cimelio in comodato dal 1995, concepito e promosso da ARIE (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca) con i fondi messi a disposizione dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per il Parco Nazionale del Cilento, grazie all'interessamento del Comune di Camerota, alla collaborazione e alla sensibilità della Guardia di Finanza - Comando Generale, Centro Navale di Formia, Sezione Vela Fiamme Gialle, del Comune di Camerota, del Comune di Milano e Museo del Risorgimento di Milano, ha preso il via venerdì 23 marzo, con il trasporto dell'imbarcazione a Livorno per l'inizio dei lavori di restauro.

Gli interventi dureranno all'incirca 24 mesi, e avranno luogo nella città toscana presso il cantiere specializzato 'Old Fashioned Boats' di Francesco Crabuzza, dove il pubblico e le scolaresche, previo appuntamento, avranno la possibilità di seguire le fasi di recupero del cimelio.

A supervisionare i lavori, l'architetto Gino Ciriaci coordinatore scientifico del restauro del Leone di Caprera. "Il progetto - ha dichiarato Serena Galvani, Presidente dell'associazione ARIE che da otto anni si adopera, sostenuta dal Comune di Milano e da quello di Camerota perché il cimelio venga restaurato - intende recuperare una memoria storica poco conosciuta, che ha reso orgogliosa la storia della Marineria italiana".

Il Leone di Caprera, il cui nome è una dedica all'eroe dei due Mondi, è un 'piccolo guscio di noce' protagonista di una straordinaria traversata dell'Oceano Atlantico compiuta da tre coraggiosi e determinati marinai italiani. Il capo della spedizione Vincenzo Fondacaro di Bagnara Calabra (Reggio Calabria), e i suoi due compagni Orlando Grassoni di Ancona e il cilentano Pietro Troccoli di Marina di Camerota (Salerno), partono infatti il 3 ottobre 1880 da Montevideo (Uruguay) alla volta dell'Europa, che raggiungono dopo varie peripezie il 9 gennaio 1881 entrando a Las Palmas (Isole Canarie).

Il Leone di Caprera arriva in Italia solo nel giugno del 1881, quando una nave lo trasporta nel porto di Livorno.

L'imbarcazione è quindi esposta nel laghetto della Villa Reale di Monza e successivamente all'Arsenale di Venezia. Dal 1932 entra a far parte del Civico Museo Navale Didattico di Milano. Nel 1953 il Leone di Caprera è trasferito al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, dove rimane fino all'agosto del 1995, quando viene trasferito a Marina di Camerota. Da allora l'imbarcazione è ricoverata ed esposta al pubblico presso la grotta di Lentiscelle.

Considerando l'importante storia che questa imbarcazione rappresenta per l'Italia e per la Marineria nazionale, rispettando la volontà dei tre eroi che l'avrebbero voluta vedere esposta in un Museo e considerate infine le condizioni in cui attualmente versa, il cimelio sarà oggetto di un restauro museale, destinato cioè all'esposizione e non alla navigazione. Il restauro privilegerà prevalentemente la sostituzione delle parti mancanti e un rinforzo generale dei corsi di fasciame e dell'ossatura dell'imbarcazione. Le eventuali parti ricostruite saranno individuabili grazie a un diverso colore. Nella ricostruzione saranno utilizzate essenze, cioè qualità di legno, quanto più possibile simili a quelle originali. Al termine del restauro, il cimelio ritornerà a Marina di Camerota in idoneo sito museale.

Oltre agli Enti e ai Comuni coinvolti viene sottolineata l'attenzione prestata dal Ministero dell'Ambiente, fondamentale per il finanziamento dell'opera di restauro, dall'Istituto Centrale per il Restauro di Roma nell'approvazione del progetto di restauro presentato da ARIE, quella dello Studio Pera di Roma per la consulenza amministrativa e contrattuale e Christian e Gianni Paulucci di Lamas Divisione Nautica-Bologna per le agevolazioni assicurative dedicate. Un ringraziamento particolare gli organizzatori del restauro lo riservano alla Guardia di Finanza, il cui Comando Generale ha concesso per questo prestigioso trasporto l'utilizzo dei mezzi del Centro Navale di Formia idonei e delle scorte, a sottolineare la testimonianza della sensibilità del Corpo per gli interventi e la collaborazione nel settore storico e velico.

Non nuovo il contributo degli uomini delle Fiamme Gialle allo sport velico e alla memoria storica del Leone di Caprera: il 2 maggio 2004 Pino Veneroso, maresciallo del Contingente di Mare in pensione della Guardia di Finanza nonché valente uomo di Mare, ha compiuto insieme a due compagni la medesima traversata del Leone a bordo di Jutta, la sua imbarcazione di 9 metri classe 'Show 29', giungendo il 5 agosto 2004 all'Isola della Maddalena.

Fondata nel 1998 a Roma e Presieduta da Serena Galvani, l'Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca (ARIE), ha come obiettivo principale la tutela del patrimonio navale italiano. Attiva nella salvaguardia delle imbarcazioni di valore storico, l'Associazione ha curato importanti restauri come quello dell'8m SI 'ARIA' (Cantieri Costaguta, 1935) e ha collaborato alle ricerche per il restauro del gozzo Pianosa (1947). ARIE si occupa inoltre di ricerche storiche, collabora con importanti testate di settore e vanta la pubblicazione di libri e l'allestimento di mostre relativamente alla materia trattata. L'Associazione ha fermamente sollecitato il Parlamento italiano per un articolo di legge attualmente inserito nelle leggi Quadro dei Beni Culturali, per il quale le imbarcazioni di valore storico sono oggi diventate anch'esse beni culturali a tutti gli effetti. Dal 1999 ARIE segue con interesse e professionalità la vicenda dello storico cimelio.

 

Da News Italia Press