La malattia di Dino
La storia della Ferrari. Seconda puntata.
 

Enzo e Dino Ferrari.Il tormento di Enzo Ferrari, ossia la terribile malattia di Dino, la distrofia muscolare, che in poco tempo, nel 1956, a soli 24 anni lo porta alla morte è lungo e terribile. Per certi versi doppiamente terribile perché Dino, fino alla fine dei suoi giorni, si dimostra un ragazzo normalissimo. Anzi, per certi versi un prodigio, capace di eccellere proprio nel mondo del Drake. E' lo stesso Dino a imporre una svolta tecnologica alla Ferrari convincendo il padre a investire sui piccoli motori 6 cilindri a V. I risultati gli danno ragione a Dino e i propulsori derivati dai prototipi dei motori progettati dal giovane figlio del Drake si impongono subito sulle piste di tutto il mondo, diventando di fatto imbattibili. Nel 1965 poi debutta addirittura il marchio "Dino", quando la Commissione Sportiva Internazionale decide che dal 1967 la cilindrata dei motori per la F.2 deve essere di soli 1500 cc, 6 cilindri e deve essere derivato da uno di una macchina categoria GT. Ferrari decide così di lanciare un prototipo da competizione da cui trarre una vettura di serie e rendere possibile l'allestimento di un motore per la F.2. Nasce così la straordinaria Dino 166 S, prima macchina a fregiarsi di questo marchio che fino allora aveva contraddistinto solo motori.

La 166 vola: Lodovico Scarfiotti la porta al trionfo al campionato europeo della Montagna, ma non è tutto: per costruire 500 unità necessarie per ottenere l'omologazione nella categoria GT, Ferrari stipula un accordo commerciale con la Fiat: la Casa di Maranello avrebbe fornito i progetti del motore, mentre il colosso di Torino avrebbe costruito nel più breve tempo possibile i 500 esemplari necessari. Da qui arriva la Dino come marca autonoma della galassia Ferrari che al Salone di Torino del 1966 lancia l'ormai famosa 206 GT.

Insomma Dino sembrava essere già la Ferrari del futuro, con intuizioni geniali e quella freschezza di idee che il Commendatore stentava a credere potessero arrivare da un ragazzo tanto giovane. L'orgoglio di padre non poteva chiedere di più. La perdita di questo figlio dunque fu qualcosa di devastante per il povero Ferrari.

Ma sempre dalla sfera dei rapporti affettivi arrivano altri tormenti: il Drake ha una storia, anche questa tenuta nel più titale segreto, con Fiamma Breschi, bellissima star del cinema ed ex compagna del pilota Luigi Musso morto in gara al Gp di Silverstone nel 1958 mentre duellava con il compagno di squadra Hawthorn.

Detto questo va chiarito che Enzo Ferrari, pur essendo continuamente circondato da belle donne (anche all'epoca il mondo delle corse era così), faceva di tutto per allontanarle dalle piste perché - riteneva - erano fonte di distrazioni per tutti e - soprattutto - mal si adattavano a un mondo così duro come quello delle corse di un tempo in cui la morte era sempre dietro l'angolo. Il Drake insomma non era una sorta di Briatore moderno, tutt'altro...

 

(La Repubblica.it)