In Europa l'unità culturale dei popoli è nata prima di quella politica
Inaugurato a Bratislava il Convegno promosso dalla Società Dante Alighieri sullo sviluppo della lingua e della cultura italiane nell'area centro-orientale del continente.

28 aprile 2008. -  «L'unità dell'Europa è innanzitutto un'unità di popoli. La cultura è nata prima dell'unità politica e costituisce un valore assoluto per le prospettive del nostro continente». Questo, in grande sintesi, è quanto è emerso durante il Convegno sul tema "L'influenza della cultura italiana nell'Europa Centro-Orientale", promosso dalla Società Dante Alighieri con il contributo di ENEL ed inaugurato lo scorso 24 aprile a Bratislava dal Ministro degli Esteri slovacco, Jan Kubis e dal Presidente della "Dante", Ambasciatore Bruno Bottai.

Il Convegno ha visto per la prima volta riuniti i Direttori degli Istituti Italiani di Cultura e oltre 20 Comitati della Società Dante Alighieri attivi nei Paesi del Centro Europa da dopo la caduta del comunismo, con corsi di lingua italiana che stanno registrando un crescente interesse soprattutto tra i giovani, per i quali la lingua italiana si somma già a quella inglese quale lingua franca studiata con la finalità di raggiungere il nostro Paese per motivi di cultura e di commercio.

Alla mattinata inaugurale del Convegno hanno preso parte, tra gli altri, docenti, traduttori della letteratura italiana, interpreti, il Direttore Generale del Dipartimento per i rapporti esteri del Ministero della Cultura slovacca, Martin Sarvas, il Direttore Generale della Biblioteca Universitaria di Bratislava, Michal Trgina, il Caporedattore del più importante settimanale slovacco di cultura, "Týzden" e numerosi studenti, tra cui quelli della Facoltà di Lettere dell'Università "Costantino Filosofo" di Nitra, delle Facoltà di Magistero e di Lettere dell'Università "Comenio" di Bratislava, del Liceo bilingue "L. Sara" e del conservatorio ecclesiastico della Capitale slovacca.

 

(La Dante.it)