Francesco I de' Medici non fu avvelenato ma mori' di malaria
Risolto il giallo di Francesco I de' Medici.

Francesco I di' Medici.3 novembre 2009. - Sono clamorosi i risultati delle ricerche scientifiche sui resti del granduca di Toscana che governo' dal 1574 al 1587: la presenza nelle ossa dell'agente della malaria perniciosa conferma le testimonianze dell'epoca secondo cui il sovrano mori' di febbre malarica, mandando in soffitta la lunga storia dell'avvelenamento con l'arsenico.

Lo studio e' pubblicato sull'ultimo numero della rivista di 'Archeologia Viva' (Giunti Editore), a firma del professore universitario Gino Fornaciari, paleopatologo dell'Universita' di Pisa.

Quello di Francesco I de' Medici č un giallo che dura dal lontano 19 ottobre 1587, quando mori' inaspettatamente nella grande villa di Poggio a Caiano, oggi in provincia di Prato. Il principe aveva 46 anni.

La domanda che gli storici si sono posti per quattro secoli e' stata: il granduca di Toscana rimase davvero vittima di un attacco di malaria, come scrissero i medici di corte, oppure fu avvelenato con l'arsenico, secondo la voce popolare del tempo ispirata dai profondi dissapori di Francesco con il fratello Ferdinando e dalla supposta ambizione di quest'ultimo (cardinale di Santa Romana Chiesa gia' a 14 anni per 'meriti' dinastici) a subentrare sul trono granducale? La moglie Bianca Cappello, morta il giorno dopo, avrebbe subito la stessa sorte infame.

Ora i risultati delle analisi sui resti del granduca, effettuate dalla Divisione di Paleopatologia dell'Universita' di Pisa, in collaborazione con il Laboratorio di Parassitologia dell'Universita' di Torino, mettono la parola fine a una serie infinita di maldicenze, calunnie e leggende.

L'ipotesi dei colpevolisti­ senz'altro piu' clamorosa di una 'banale' febbre malarica ­sembra sconfitta: la prova arriva dal risultato positivo di un esame condotto su alcuni campioni di osso spugnoso di Francesco I mirante a verificare la presenza di Plasmodium falciparum, l'agente della malaria perniciosa (una malattia di cui era facile morire, tanto che aveva gia' portato alla tomba due fratelli di Francesco, i piccoli Giovanni e Garzia, e sua madre Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, il fondatore del Granducato).

La scoperta e' presentata in un lungo articolo del professor Gino Fornaciari, autore della ricerca insieme a Raffaella Bianucci. ''I risultati di laboratorio -­ afferma Fornaciari -­ uniti alla descrizione del decorso della malattia che ci e' giunta dai referti dei medici che ebbero in cura il granduca, ci forniscono la certezza storica sulla fine di Francesco I e, di riflesso, su quella della moglie Bianca Cappello, per la quale pero' gli elementi di valutazione disponibili sono enormemente ridotti, a partire dal fatto che i resti della donna non sono mai stati ritrovati''.

Quanto al cardinale Ferdinando, divenuto Ferdinando I di Toscana alla morte prematura del fratello, imputato-vittima di un possibile movente, chi lo potra' mai risarcire dal sospetto oltraggioso che lo insegui' per tutta la vita e che si e' portato nell'aldila'? Fu un buon sovrano, ottimo amministratore, mite e tollerante. Emano' lui la cosiddetta Costituzione Livornina, grazie alla quale gli ebrei fuggiti dalla Spagna e poi tutte le minoranze etniche che tenevano casa a Pisa e nel vicino scalo di Livorno si videro garantite liberta' religiosa e di azione economica. Un buongoverno che comunque non riusci' a cancellare il sospetto di avere avvelenato il fratello. Quattrocento anni dopo c'e' riuscito un laboratorio universitario.

 

(Adnkronos)