7 dicembre 2013 -
«La
scrittura non è un'ispirazione
magica, è lavoro»,
ha chiarito lo scrittore italiano
Alessandro Baricco durante una
conferenza, giovedì scorso, alla
presenza di molti
dei suoi lettori presso
l'Istituto Italiano di Cultura di
Città del Messico.
L'autore di Seta ha spiegato che il
suo processo di scrittura inizia da
piccole cose che poi mescola con
altre
«come
unire le stelle di una costellazione».
Baricco, che lunedi è stato al
Festival di Letteratura Europea
della Fiera Internazionale del Libro
di Guadalajara, ha anche parlato dei
suoi esordi come scrittore. Ha detto
che all'inizio si era proposto di
scrivere di filosofia e poi di
musica, ma che non avrebbe mai
immaginato che si sarebbe dedicato
alla narrativa.
«Pensavo
di non avere abbastanza
immaginazione»,
ha detto nell'auditorium affollato.
L'autore di
“La leggenda del
pianista sull'oceano”
sta lavorando su un progetto per
estendere la Scuola Holden, fondata
20 anni a Torino con l'obiettivo di
formare scrittori, a più Paesi.
Jorge
Herralde, direttore della casa
editrice Anagrama —con la quale lo
scrittore piemontese pubblica i suoi
libri in lingua spagnola— ha detto
che l'ossessione di Baricco per la
narrazione lo ha portato a scrivere
libri come Omero, Iliade, in
cui
«ha
riscritto un classico senza
svalutarlo, ma —piuttosto—
rendendolo più accessibile».
Alla fine del colloquio, durato poco
più di un'ora, Baricco ha firmato
libri a decine di partecipanti.
(alejandra
hernández
/ el universal / puntodincontro.mx /
adattamento traduzione all'italiano di
massimo
barzizza)
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