29 novembre 2011. - Il concerto l'ha iniziato un giovane tenore messicano di 23 anni, Alan Pingarrón. Una voce privilegiata che diventerà certamente una delle piû acclamate non solo in Messico ma anche nel mondo intero.

Pingarrón ha interpretato magistralmente due celebri romanze dell'Elisir d'amore di Gaetano Donizetti: Quanto è bella, quanto è cara e Una furtiva lacrima.

Alan Pingarrón con la sua voce prodigiosa, che nasce da un cuore innamorato del bel canto e della vita, fa vibrare di intense emozioni il cuore del pubblico che lo ascolta.

Alan ha conquistato il numeroso pubblico presente in sala ( oltre 1000 persone che rappresentavano tutti i circoli culturali e sociali della capitale) con una pronuncia perfetta della lingua italiana e una tecnica interpretativa che ricorda i grandi tenori che hanno interpretato queste romanze.

Gli applausi sono stati calorosissimi e accompagnati dal "bravo! ... bravo!" pronunciato con la passione e l'entusiasmo che consacrano i grandi. E dopo aver dimostrato ancora una volta il suo talento con l'interpretazione de "I miei bollenti spiriti" della Traviata di Giuseppe Verdi che ha messo in evidenza la tessitura potente della sua voce è apparsa in scena la bellissima ed elegantissima diva, di fama internazionale, Filippa Giordano e, accolta da un calorosissimo applauso ha interpretato insieme ad Alan il duetto della Traviata "Parigi o cara", regalandoci una splendida interpretazione e rivivendo per noi il sogno d'amore di Nemorino e Adina che sperano di ritrovare lontano da Parigi e nella serenità e pace della campagna la salute e il sorriso della felicità.

Subito dopo è stata la volta del Coro Dante Alighieri, diretto dal Maestro Jorge Cervantes, che ha interpretato il "Va pensiero" il famoso coro che nel Nabucco di Giuseppe Verdi è cantato dagli ebrei reduci dall' Egitto dopo la schiavitù e che simboleggia anche l'Unità d'Italia che si libera dal dominio straniero per diventare finalmente una Nazione unita, libera e indipendente.

 

Il palcoscenico del Palacio de Bellas Artes durante il concerto di sabato scorso.

 

Il Coro della Dante Alighieri con una bellissima ed emotiva interpretazione è riuscito a trasmettere a tutti i presenti l'intensità dei sentimenti patriottici di questo meraviglioso brano che è uno dei più interpretati dalle orchestre e dai Cori di tutto il mondo. Applauditissima anche l'interpretazione dell'orchestra da Camera di Bellas Artes che durante tutto il concerto ha dato prova di un elevato livello artistico ed è stata diretta con grande talento e virtuosismo dal carismatico Maestro Alfredo Ibarra, Direttore dell'Orchestra Sinfonica di Puebla, come invitato ospite.

Subito dopo Filippa Giordano ci ha offerto una commovente interpretazione della romanza "Io sono l'umile ancella" dell'opera Adriana Lecouvrer di F. Cilea. La voce appassionata di Filippa ha trasmesso alla perfezione i sentimenti dell'umile ancella, "mite, gioconda e atroce".

Subito dopo Filippa ci ha regalato un momento di intensa emozione dedicando, come promesso in una intervista concessa a Giovanni Capirossi qualche giorno fa, il canto dell'Ave Maria di Schubert a due eccezionali Donne italiane, Yves Caligaris che compirà 96 anni il 17 dicembre e Rina Pagani che ne ha già compiuti 89 il 17 settembre. Nell'intevista aggiunse che dedicava l'Ave Maria anche alla sua carissima mamma Alma e a Bernadette, la mamma di Brando e, insieme a loro, a tutte le mamme italiane, messicane e di tutto il mondo. Filippa ha cantato questa Ave Maria con il cuore in mano pensando a tutte le mamme a cui l'aveva dedicata. Il pubblico se ne è accorto e le ha tributato un lungo e caloroso applauso accompagnato dal "bravo" dei suoi numerosi ammiratori presenti in sala.

La prima parte del concerto si è conclusa con il duetto "Tornami a dir che m'ami" del Don Pasquale di Donizetti.

Il duetto, magistralmente interpretato da Filippa e da Alan che hanno dato prova della loro squisita sensibilità è stato salutato dal pubblico con un prolungato e caldo applauso.

La seconda parte ha offerto a Pingarrón l'opportunità di interpretare alcune delle più belle romanze di tutti i tempi: "Recondita armonia" e "E lucevan le stelle" della Tosca di Giacomo Puccini e il "Nessun dorma" della Turandot al termine della quale il pubblico ha tributato ad Alan una meritatissima standing ovation.

È poi tornata in scena Filippa Giordano che ha cantato insieme ad Alan una delle più celebri canzoni italiane: "Non ti scordar di me" che ha strappato gli applausi del pubblico che riconosceva così il talento di questi due grandi artisti.

Subito dopo Filippa ha interpretato la celebre romanza "Addio del Passato" della Traviata per poi trasformarsi in Suor Angelica e cantare, con l'infinita tenerezza che tanto la distingue e con la drammaticità che solo le grandi attrici riescono a trasmettere al pubblico, la romanza "Senza mamma". Sembrava realmente che il figlio scomparso e diventato un Angelo scendesse percorrendo sentieri di stelle per baciare la mamma che lo invoca.

Di un'altra opera breve, Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, la Giordano ha cantato "O mio babbino caro",una delle più belle romanze della lirica italiana: Con la sua voce calda e appassionata ha interpretato con una sensibilità tutta sua questo bellissimo brano interpretato dalle più grandi Soprano del mondo come Maria Callas, Renata Tebaldi e tante altre. Il pubblico ha premiato la sua bella interpretazione con un calorosissimo applauso.

Il concerto è finito con il famoso e bellissimo "Brindisi" della Traviata interpretato insieme ad Alan e al Coro Dante Alighieri. L'appauso si è trasformato in una insistente richiesta di "encore" che ha obbligato i cantanti e il Direttore d'orchestra a tornare in scena per offrire al pubblico due bellissime interpretazioni "a duo" di "O sole mio" e di "Granada" di Agustín Lara che ha dato sapore messicano a questa bellissima serata organizzata come omaggio all'Italia. Delle personalità presenti in Sala parleremo in un altro articolo, ma desidero esprimere la mia più sincera gratitudine —anche a nome del nostro Presidente, Ing. Manfredi Carnevale e del Consiglio Direttivo— a S.E. l'Ambasciatore d'Italia in Messico, Roberto Spinelli, presente insieme alla sua gentile Consorte Donna Rossella, alla Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura Dott.ssa Melita Palestini e funzionari dell'Ambasciata, a Conaculta, all'INBA e al Palacio de Bellas Artes senza il cui appoggio non sarebbe stato possibile organizzare questa bellissima serata. Un grazie del tutto speciale alla Commissione per le Attività Culturali presieduta dal Maestro Fernando Álvarez del Castillo,  a tutti i miei collaboratori della Direzione e della Segreteria e a tutti i docenti e alunni presenti al concerto.

 

(giovanni capirossi / puntodincontro)

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29 de noviembre de 2011. - El concierto comenzó con un joven tenor mexicano de 23 años, Alan Pingarrón. Una voz privilegiada que seguramente se convertirá en una de las más aclamadas no sólo en México sino en todo el mundo.

Pingarrón interpretó magistralmente dos famosas piezas del Elisir d'amore de Gaetano Donizetti: "Quanto é bella, quanto é cara" y "Una furtiva lacrima".

Alan Pingarrón, con su prodigiosa voz, que proviene de un corazón enamorado de la música y de la vida, sacude con profundas emociones al público que lo escucha.

Alan conquistó a la numerosa audiencia presente en la sala (más de 1000 personas en representación de todos los círculos sociales y culturales de la capital), con una perfecta pronunciación de la lengua italiana y una técnica interpretativa que recuerda a los grandes tenores que han interpretado estas piezas.

El aplauso fue muy cálido y acompañado del "bravo! ... bravo!" pronunciado con la pasión y el entusiasmo que consagra a los grandes. Y después de haber demostrado una vez más su talento con la interpretación de "I miei bollenti spiriti" de La Traviata de Giuseppe Verdi, que resaltó la fuerte textura de su voz, apareció en la escena hermosa y elegante la diva de fama internacional, Filippa Giordano, quien —recibida con un muy cálido aplauso— cantó a dúo con Alan el segmento de la Traviata "Parigi o cara", regalándonos una interpretación espléndida y reviviendo para nosotros el sueño de amor de Nemorino y Adina, que esperan encontrar fuera de París y en la serenidad y la paz del campo la salud y la sonrisa de la felicidad.

Inmediatamente después fue el turno del Coro Dante Alighieri, dirigido por el maestro Jorge Cervantes, quien interpretó "Va Pensiero", el famoso coro de la ópera Nabucco de Giuseppe Verdi cantado por los judíos después de la esclavitud de Egipto y que también simboliza la unidad de Italia que queda libre de la dominación extranjera para finalmente convertirse en una nación unida, libre e independiente.

 

(giovanni capirossi / puntodincontro)