La Macchina del tempo

Di Ulisse Utzeri.

1 marzo 2010. - Carissimi lettori, un applauso a tutti voi per la grande partecipazione! Sono stato inondato dalle vostre mail! Mi alzo e vi applaudo, quindi, e vi lascio con…”La macchina del tempo”…!

Ho appena preparato il caffè: il suono della caffettiera e l'aroma che si espande per la casa mi portano dei bei ricordi!

Quanti di noi, con un profumo o dei sapori particolari, non si è ritrovato come scaraventato in un passato, chissà, nostalgico! È come una bellissima macchina del tempo: la nonna che preparava il pranzo, gli amichetti dell'asilo, quel gusto inconfondibile del Natale con il cenone pieno di manicaretti, o probabilmente quel dolce profumo di un fiore che ci ricorda la pasquetta passata in campagna con amici o parenti!

Tutto questo ci trasporta nel passato e senza l'uso di una sfera magica di cristallo!

Oggi, quindi, vorrei condividere con voi il viaggio che ho fatto con la mia "macchina del tempo"! Sorseggiando il mio caffè mi sono ritrovato in casa mia: un appartamento in un paesino al sud della Sardegna! Una bellissima isola piena di sole e di natura, il cui mare riflette, nelle proprie onde che si scagliano sulle rive rocciose e sabbiose, un sapore unico e inconfondibile...!

E così mi trasporto nel tempo...

***

Mio padre era solito preparare la caffettiera la notte, cosicché la mattina doveva solo accendere il fornello e...via! Il suono tipico di quando veniva su il caffè arrivava fino alla mia camera! L'aroma si espandeva per tutto l'appartamento! Ed io, mezzo addormentato, respiravo quello che era la fine di un rito cominciato la notte prima!

Infatti, mio padre lo preparava quasi fosse un rito antico! Con la sua incredibile calma, tipico di un uomo saggio, prendeva il caffè e lo metteva nel filtro. Poi chiudeva la moka e la poggiava delicatamente sul fornello: fatto!

La mattina avrei voluto prendere il caffè con lui, non solo per poter assaporare quel rito in se, ma solo per stare un po' con lui prima che se ne andasse a lavorare! Dopo, con dolcezza andava a salutare a mia madre che ancora dormiva! Le dava due baci perché diceva: "È uno per te e uno per il bambino...!".

Quanti ricordi! Anche oggi vorrei prendere un caffè con lui qui nel Salotto di Dante e raccontargli tante cose! Ma mi devo accontentare di pensarlo lì nel cielo seduto ad aspettare che salga quel caffè che offrirà con la sua tipica dolcezza a quanti gli stanno intorno!

Grazie papà per tutto e per tutti i bei ricordi: due baci...uno a te ed uno a mamma!

Con amore, tuo figlio

Ulisse.

***

Spero, come sempre, ti avervi potuto trasmettere le mie sensazioni e le mie emozioni! Non nego di non aver versato, proprio ora, delle lacrime con questo ricordo!

Oggi il mio invito, è per tutti voi che volete usare la vostra "macchina del tempo" e...chissà...ringraziare qualcuno a voi caro che, come mio padre, vi protegge dall'alto e che vi ha amato e vi amerà per sempre!Grazie a tutti per avermi letto e come sempre vi aspetto qui prossimamente nel salotto di Dante...con una bella tazzina di caffè!

A presto,
 

Ulisse

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