12 marzo 2011. - Prima di cominciare con questo nuovo articolo, devo scusarmi con tutti mi miei lettori in quanto in quest’ultimo periodo non ho potuto scrivere per problemi personali. Per tanto voglio ringraziare pubblicamente al dott. Capirossi e a tutta la redazione per la comprensione datami.

Ed ora, carissimi lettori, dalla mia caffettiera sgorga un profumato caffè … sedetevi e godetevelo!
 


 

Aveva lo sguardo fisso nel nulla, forse ricordava alcuni momenti felici (molti al sentir dei suoi amici). Anche se non dimostrava la sua età, Gianna era minuta, sembrava che scavasse nell'anima di chi si trovava di fronte a lei con quei suoi occhi grandi.

Erano ormai due giorni che non sentiva il suo ragazzo. Infatti, Beppe da quando seppe la notizia, si rifugiò in casa e continuava a pensare, senza sosta, sul da farsi. Entrambi frequentavano il liceo e si conobbero proprio lì, durante una festa scolastica organizzata per ricavare fondi per il viaggio a New York dell'ultimo anno.

Quell'incontro fu fulminante: s’innamora-rono a prima vista!

"Caspita!", gli diceva lui, "Non ti avevo mai vista...!". Quella sera, tra balli e qualche bibita rinfrescante, decisero di appartarsi e parlare un po' di quello che sarebbe stata la decisione più importante della loro vita: l'università. Gianna voleva studiare matematica e Beppe, anche se ancora non aveva le idee chiare, voleva studiare scienze politiche. Ridevano e scherzavano. Lei, con quel suo tipico sguardo dolce e senza malizia alcuna, diceva molto più di quello che avrebbe potuto dire a parole.

Beppe arrossiva e credeva di morire ad ognuna delle sue risate, tanto ne era innamorato.

Le toccava i capelli e accarezzava le sue guancie. Non osava ... eppure ...

In poco tempo, presi da un istinto sublime, schioccarono il primo bacio. A vederlo appariva intenso, ma in realtà era dettato da un amore sincero. Li accomunavano tante cose: la musica classica, la passione per i video giochi, i libri … Eppure quel giorno … quella prima volta …

Erano giorni che Beppe non sentiva Gianna. Lei si negava a parlargli al telefono e lui non capiva il perché sebbene avessero passato dei giorni incredibili al Luna Park e a casa di amici. Finalmente, non perdendosi d’animo, decise di andare fin sotto casa sua e aspettarla. Si aprì il portone e rimase di stucco quando lo vide lì seduto per terra. Gianna gli chiese che ci facesse così presto davanti a casa sua. Lui tirò su fiato e le disse che non capiva il perché di tanta negazione nelle ultime settimane. Gianna portava un vestitino lungo e i suoi capelli erano un po’ incastrati sullo zaino. Lo guardò e gli disse con voce flebile, tremolante: “Sono incinta”.

Beppe la guardò, accennò un sorriso … la accarezzò dolcemente e gli occhi di Gianna si misero lucidi.

Beppe si rinchiuse in casa sua, mangiava poco e neppure i suoi amici riuscirono a portarlo fuori.  Dopo due notti di insonnia Beppe si recò nuovamente a casa di Gianna.

All’aprire il portone gli chiese che fine avesse fatto e lui guardandola dritta negli occhi (quegli stessi occhi che lo innamorarono) le disse:

“Ti amo! Scusami ma … non so come dirtelo … io … ehm …”.

“Dai! Caccia fuori le parole Beppe, non usare mezze frasi!”, gli disse con un tono duro, mentre le scendevano delle lacrime al pensare cosa le voleva dire.

“Si, scusami…”, tirò il fiato, girava la testa per la strada come se cercasse di trovare, buttate lì sul ciglio del marciapiede, le parole adatte.

“Scusami, dicevo che ti amo e che … voglio che tu abbia questo bambino! So che sarà un po’ dura ma in verità, l’amore che sento per te è indescrivibile e non posso pensare a nient’altro che non sia tu!”.

Gianna, non lo stava neppure più ad ascoltare tanta era l’emozione nel sentirsi dire quelle parole. Mai e poi mai avrebbe immaginato una reazione di Beppe di siffatta natura! Le lacrime, mentre lui gli diceva tante altre cose, scorrevano su quel viso dolce … di una bambina … emozionata e impaurita allo stesso tempo, ma fiduciosa che tutto sarebbe andato bene. Si diedero un lungo, lungo, lungo abbraccio come se volessero sigillare il loro amore.

Sono Giulia, chi scrive, e ho già 10 anni. Sono contenta di stare in questa famiglia. I miei genitori sono innamorati come fosse il primo giorno. Mio padre accarezza la mamma come quando erano al liceo e la guarda nei suoi occhi grandi.

So che vorreste sapere tante cose, ma vi posso dire solo che i miei genitori poterono terminare l’università e che viviamo molto bene insieme. Io? Io sono contenta e mi sento molto fortunata … davvero fortunata. Mi piace giocare e … badare al mio fratellino che ha appena 3 anni. Lui si chiama Francesco”.

I personaggi qui descritti sono di pura fantasia. E questi fatti? Sono anch’essi di pura fantasia? Spero proprio di no. Mi piacerebbe che tutto potesse finire come questa storia, ma i dati, molte volte, parlano di tutt’altra cosa.

L’educazione sessuale dovrebbe essere un principio basico in tutte le famiglie, non solo per evitare gravidanze indesiderate, ma anche affinché gli elementi delle famiglie si comunichino tra loro. I dati, comunque, sulle gravidanze delle adolescenti sono preoccupanti.

Vi rimando al seguente indirizzo (in spagnolo) per ulteriori informazioni:

México registra altos porcentajes de embarazos en adolescentes (Guía Juvenil)

Come sempre, vi aspetto qui al Salotto di Dante con una bella tazzina di caffè.

A presto,
 

Ulisse Utzeri
 

Scarica il poster (0,7 mb)

www.facebook.com/UlisseUtzeri
@UlisseUtzeri
Wordpress: Ulisse Utzeri

***


12 de marzo 2011. - Antes de empezar con este nuevo artículo, debo pedir disculpas a todos mis lectores ya que, durante este último período, no he podido escribir por problemas personales. Por eso quiero agradecer públicamente la comprensión del Dr. Capirossi y de toda la redacción.

Y ahora, queridos lectores, de mi cafetera sale un aromático café ... siéntense y disfrútenlo!
 


Tenía la mirada perdida, tal vez recordaba algunos momentos felices (muchos, según sus amigos). A pesar de no parecer de su edad, Gianna era pequeña y parecía excavar en el alma de los que estaban delante de ella con esos grandes ojos.

Hacía dos días que no hablaba con su novio. De hecho, Beppe cuando se enteró de la noticia, se refugió en la casa y no dejaba de pensar sobre qué hacer. Ambos iban a la preparatoria y se habían conocido precisamente ahí, durante una fiesta organizada por la escuela para recaudar fondos para el viaje a Nueva York del último año.

Ese encuentro fue fulminante: se enamoraron a primera vista!

«Wow!», dijo él, «nunca te había visto». Esa noche, entre bailes y alguna bebida refrescante, decidieron apartarse y hablar un poco de lo que sería la decisión más importante de sus vidas: la universidad! Gianna quería estudiar matemáticas y Beppe, aunque todavía no tenía las ideas claras, quería estudiar ciencias políticas. Reían y bromeaban. Ella, con su muy particular mirada dulce y sin ninguna malicia, decía mucho más de lo que habría podido decir utilizando las palabras. Beppe se sonrojaba y sentía que se moría con cada una de sus carcajadas, de tanto que se había enamorado.

Le tocaba el cabello y le acariciaba las mejillas! No se atrevía ... sin embargo ...

En poco tiempo, guiados por un instinto sublime, se dieron el primer beso. Al verlo parecía intenso, pero en realidad fue dictado por un amor sincero. Compartían muchas cosas: la música clásica, la pasión por los videojuegos, los libros ... Y, sin embargo, ese día ... esa primera vez ...

Hacía ya algunos días que Beppe no hablaba con Gianna! Ella se negaba a hablarle por teléfono y él no entendía por qué, ya que habían pasado unos días increíbles en el parque de diversiones y en casa de amigos. Finalmente, sin desanimarse, decidió ir hasta su casa y esperar. Se abrió la puerta y se sorprendió al verlo ahí, sentado en el suelo. Gianna le preguntó qué estaba haciendo tan temprano en frente de su casa. El se llenó los pulmones de aire y le dijo que no entendía el motivo por el cual se le había negado durante las últimas semanas. Gianna llevaba un vestido largo y su cabello se había enredado en la mochila. Lo miró y dijo con voz temblorosa: «Estoy embarazada».

Beppe la miró, sonrió y la acarició suavemente ... los ojos de Gianna se llenaron de lágrimas.

Beppe se encerró en su casa, comía poco, e incluso sus amigos no lograron sacarlo de ahí. Después de dos noches de insomnio Beppe regresó a casa de Gianna. Al abrir la puerta ella le preguntó qué había sucedido y él —mirándola fijamente a los ojos (los mismos ojos que hicieron que se enamorara de ella)— le dijo:

«¡Te quiero! Lo siento, pero ... no sé cómo decírtelo ... yo ... ehm ... ».

«¡Vamos, Beppe! Saca las palabras, no digas cosas a medias!» dijo ella con tono severo, mientras las lágrimas se le escurrían por las mejillas al pensar en lo que le quería decir.

«Sí, lo siento ...» tomó aire, tiraba la mirada como si tratara de encontrar, en la acera, las palabras adecuadas.

«Lo siento, te decía que te quiero ... y que quiero que tengas a este bebé! Sé que será un poco duro, pero en verdad, el amor que siento por ti es indescriptible y no puedo pensar en otra cosa que no seas tú».

Gianna ya ni siquiera lo estaba escuchando por la emoción de oír esas palabras. Nunca, jamás, hubiera imaginado que Beppe reaccionara así! Las lágrimas, mientras él le decía quién sabe qué tantas otras cosas, recorrían ese dulce rostro de niña ... emocionada y asustada al mismo tiempo, pero llena de confianza de que todo saldría bien. Se dieron un largo, largo abrazo como para sellar su amor.

Soy Giulia, la que escribe, y ya tengo 10 años. Estoy feliz de estar en esta familia. Mis padres están enamorados como si fuera el primer día. Mi padre acaricia a mi mamá como cuando estaban en la preparatoria y mira fijamente sus grandes ojos.

Sé que quisieran saber muchas cosas, pero sólo les puedo decir que mis padres pudieron terminar la universidad y que vivimos muy contentos juntos. ¿Y yo? Estoy feliz y me siento muy afortunada ... de veras afortunada. Me gusta jugar ... y cuidar a mi hermanito que tan sólo tiene tres años! Se llama Francesco.

Los personajes aquí descritos son imaginarios. ¿Y los hechos? ¿También son imaginarios? Espero que no. Me gustaría que todo pudiese terminar como en esta historia, pero los datos, muchas veces, hablan de otra cosa.

La educación sexual debería ser un principio básico en todas las familias, no sólo para evitar embarazos no deseados, sino también para que los integrantes de las familia se comunican entre sí. Los datos, sin embargo, acerca de los embarazos durante la adolescencia son alarmantes.

Los remito a la siguiente dirección (en español) para más información:

México registra altos porcentajes de embarazos en adolescentes (Guía Juvenil)

Como siempre, los espero aquí, en el salotto di Dante con una buena taza de café.

 

Ulisse Utzeri
 

Descarga el poster (0,7 mb)

www.facebook.com/UlisseUtzeri
@UlisseUtzeri
Wordpress: Ulisse Utzeri

Share

 

Il Salotto di Dante
12° articolo

Di Ulisse Utzeri.