L'unione è un'utopia?
Di Ulisse Utzeri.

« Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire,

così una vita bene usata dà lieto morire ».

Leonardo da Vinci


15 marzo 2010. - Cari amici,

benvenuti! Vi ho preparato un caffè quest’oggi un po’ forte, ma se riuscirete a trovare le zollette di zucchero… 

La maggior parte degli aneliti che ognuno di noi ha, arriva da un’esperienza e/o un desiderio personale!

Quindi, anche in questo caso, l'argomento di oggi arriva direttamente da un grande anelito mio che voglio, chiaramente, condividere con tutti voi, amici cari!

Il tema è l'unione tra i popoli! L'unione tra le genti, non solo tra Paesi diversi, ma tra le stesse comunità! È, dunque, un'utopia?

Il mio sogno è vedere la gente cooperare, stare vicini, la "lontananza" non esiste: mettetevelo in testa! Oggi più che mai, le barriere dell'oceano sono state abbattute già da tempo!

Ma in questo caso parlo delle barriere, dei confini reali... quelli che purtroppo tocchiamo tutti i giorni! Ma non sono ancora state abbattute le “barriere” dell’aspetto interno di noi stessi e continuiamo a riversare le “colpe” sugli altri senza pensare che in realtà la colpa è davvero di TUTTI se non esiste l’unione!

A chi non è capitato di vedere quei classici programmi di televisione in cui si parla di beneficenza, di malattie da combattere ecc.? Al vederli noi ci commoviamo e ci ripromettiamo di fare qualche “bella azione”. L’influenza della TV è così grande che riesce a coinvolgerci in tutti gli aspetti possibili: anche quelli emozionali! Ma il gioco è molto semplice: emozionati in questo momento….fai una bella telefonata….dona qualche centesimo…finisce il programma…e (quasi quasi) non sai neppure che cosa hai fatto qualche minuto prima!!!....mi capisci?

Questa “influenza”, invece, la dobbiamo avere tutti i santissimi giorni! Quell’emozione di aiutare gli altri ce la dobbiamo avere sempre! Senza pensare di ricavarne un beneficio! Semplicemente per il gusto di poter fare qualcosa per gli altri! Ci vuole, poi, così tanto?

No! No! No! Non portate solo fuori i vostri portafogli…quelli senza il vostro cuore non servono a niente! Capite? E lo stesso vale per il cuore: non lo portate fuori senza “gli spiccioli”!

Se per risolvere un determinato tipo di problema portate fuori i soldi, a che vi serve?

Mi spiego meglio: supponiamo che un nostro amico ha un problema finanziario e noi, riempiendolo di buone parole pensiamo di avergli “alleviato” quel dolore! Invece no! Come sarà mai possibile? In quel momento il nostro amico avrà bisogno di 50 mila  lire (scusate ma le lire sono le lire!!!) e non delle nostre buone parole (che sono importanti ma da sole, in questo caso specifico, non servono!).

Se invece il nostro amico ha un problema sentimentale, magari la fidanzata l’ha lasciato o forse neppure la fidanzatina riesce a trovarsi e noi gli proponiamo le famose 50 mila lire per alleviargli la vita…servirà? Il suo problema persisterà…anzi aumenterà sicuramente perché penserà: “Mamma mia…ho già un problema con la mia fidanzata e adesso mi tocca pure sopportare le cretinate di questo qui che dice di essermi amico!”.

Allora il problema dev’esser affrontato sotto tanti punti di vista!

Dobbiamo creare, amici cari, quell’unione che ci permette poter stare insieme…perché, come dice un mio insigne amico: insieme è più facile!

Svariate volte mi sono chiesto il perché del distanziamento tra le persone: forse perché c’è gelosia? Forse perché siamo più bravi? Forse perché si ha maggiore capacità?

“Bisogna unire le genti e trovare il modo per poter convivere degnamente e in armonia”….dicono in molti e pomposamente…che belle parole, non è vero?

 

“Oh, dolce suono che riecheggia nelle mie orecchie!
Canto soave che accarezza le menti,
subdolo nel cuore di colui che non conosce
e nel momento di un dolce incanto,
sparisce, ahimè, anche l’ombra dei dementi!”

 

(Ulisse Utzeri)

 

Dobbiamo essere uniti, cari miei, senza il pensiero che “l’altro” sia un ostacolo alle nostre attività, o che so io! Mi spiego?

Se non ci piacciono i pensieri dell’altro va bene! Se, invece, ci piacciono andrà bene ugualmente!!!

Con una mia amica parlavamo proprio di questo circa una settimana fa! E lei mi disse: “We can agree to disagree”, che tradotto più o meno dice così: “Si può stare d’accordo e non essere d’accordo”.

Quando non siamo d’accordo con una persona (amico o conoscente che sia), dobbiamo sempre pensare: “che cosa mi accomuna con lui?”. E se non dovessimo trovare nessun punto di unione? Beh, proprio questo sarà il punto di unione! Mi capite?

Cari miei, non sto parlando di fare donazioni o cose del genere perché è un aspetto che non mi compete assolutamente: ho solo voluto fare degli esempi semplici ma ben chiari! Differenti aspetti che, in pratica, ci potrebbero portare, forse, a quell’unione tanto agognata!

Quello che vi vorrei esprimere è che non ci posso credere che “l’unione sia un’utopia”.

Non sarebbe bello trovare davvero quell’armonia che ci permetta di “avvicinare” le menti, le persone, i popoli…ma soprattutto i cuori?

Non possiamo aspettare che l’altro faccia il primo passo, perché anche per “l’altro” noi siamo “l’altro” e di conseguenza nessuno si muoverà!

Tendi la tua mano, amico caro, e troverai risposta! Non pensare di non essere parte di questo…non pensare che sono “gli atri” ad avere il problema…perché anche tu sei “un altro”, mi capisci?

Io, che mi reputo vostro amico, vi tendo la mia mano perché non voglio essere “un altro”! Vi lascio quindi con questa riflessione e vi aspetto qui, come sempre, a “Il Salotto di Dante” per un’altra bella tazzina di caffè! Spero abbiate trovato lo zucchero…perché, credetemi, ce n’è in abbondanza…basta cercarlo bene!

 

“Dolce è il canto dell’altro
Dolce è il suo pensiero
Chi è senza il lume?
Solo colui a cui piace l’oscurità,
non solo della sua notte, ma anche del suo cuore!
Piange tra le lenzuola e in silenzio!
In quel silenzio della sua stessa assenza
sente cruda la realtà tra le sue vesti.
Ma solo chi riuscirà a sentire il rintocco della campana
comprenderà che mai, in nessun momento,
fu lontano dal suo stesso centro!”

(Ulisse Utzeri)


 

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