Brasil Pass, di Monica Casadei,
in scena oggi a Città del Messico
Alle ore 20 al Teatro della Danza del Centro Cultural del Bosque
(dietro l'Auditorio Nazionale).

CITTÀ del MESSICO, 23 ottobre 2007. - Oggi alle ore 20.00, al Teatro della Danza del Centro Cultural del Bosque (dietro l'Auditorio Nazionale), va in scena Brasil Pass (Misturado Branco), coreografia e regia di Monica Casadei.

"Brasil Pass" è la testimonianza di un viaggio in Brasile, ma è anche la prima parte di un progetto dal titolo "Artemis incontra culture altre" che coinvolgerà altri paesi come Cuba e l’India.

Il progetto, curato dalla coreografa e fondatrice della compagnia Artemis Danza, Monica Casadei, prevede di stabilire contatti e scambi culturali con paesi e popoli lontani e diversi tra loro. La prima tappa di questo lungo viaggio è stato, appunto, il Brasile, percorso dalla compagnia in lungo e in largo penetrando nel suo tessuto più profondo e scoprendovi tanti ambienti per altrettante dimensioni dell’essere.

Lo spettacolo ha preso avvio da questa testimonianza che via via si è fatta esperienza di vita ed ha individuato nella mescolanza (misturado) e nel colore bianco (branco) le due parole-chiave intorno a cui costruire un duplice percorso coreografico. Tra i molti possibili scenari che il grande paese sudamericano offre, Artemis Danza ne ha individuati due, ed è su questi due che è stata costruita la coreografia dello spettacolo.

Il primo scenario è quello dello spazio infinito: il Brasile della foresta amazzonica e dell’oceano, dove la Natura sconvolge e travolge con la sua potenza e il suo mistero intelligibili, lasciando smarriti. E’ questo lo spazio della purezza del gesto e della pulizia formale, momento che rievoca e ripercorre la memoria del corpo. Il secondo scenario, o scenario altro, racconta la dimensione urbana: la chiusura dello spazio, il suo farsi luogo delimitato, mette in relazioni i popoli e le culture, avvicina il danzatore al pubblico e mette in relazione l’umano.

È lo spazio del misturado culturale brasiliano, dove colori, tradizioni, lingue e costumi si mescolano senza mai diventare mescolanza indistinta bensì mantenendo la profondità e la diversità delle radici. Questo duplice percorso coreografico è sotteso da una ricerca musicale raffinata e complessa, che coniuga sonorità inedite e originali - alcune raccolte dal vivo dalla stessa Casadei - con brani più famosi che spaziano dai Barbatuques e dalle Batucadas tradizionali, ai brani di Caetano Veloso e Tom Zè.