Gli italiani di Xul

Un gruppo di connazionali si prepara
per la fine del mondo nello Yucatán.

Vista dall'alto del borgo.
 

27 agosto 2010. - Una donna ha avuto un sogno: una creatura luminosa le ha detto che doveva costruire una nuova città vicino a un villaggio dello Yucatan chiamato Xul, sulle colline della selva nei pressi di Kiuic, un antico insediamento maya.

Questa è la storia che raccontano gli abitanti che vivono attorno al nuovo borgo della selva di Xul dove è stato costruito un caseggiato, abitato da italiani, in un'area di 800 ettari, chiamata Las Águilas.

Il paesello ha tutto ciò di cui c'è bisogno per assicurare la sopravvivenza delle famiglie locali: magazzini per alimenti, pannelli solari per la produzione di energia, orti per coltivare frutta e verdura e una laguna.

Gli abitanti dei villaggi vicini assicurano che le costruzioni sono state progettate e costruite per resistere alla fine del mondo del 2012 e le catastrofi naturali che si avvicinano.

Inoltre, le 16 case della colonia hanno muri larghi 60 centimetri fatti con materiali speciali che sopportano catastrofi naturali, temperature altissime, fuoco e allagamenti.

Il gruppo di italiani sta costruendo il nuovo villaggio dove una volta si trovava un vecchio rancho utilizzato per l'allevamento di animali a 7 km da Xul, una località di 1.500 abitanti sulla strada che porta a Yaxachén, nel municipio di Oxkutzcab.

 

(el universal/puntodincontro)

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