Saluti a Mario Santocchi

Giovanni Capirossi.

Questo messaggio è stato scritto e pubblicato in risposta alla lettera del Sig. Santocchi
Cronistoria di un rinnovo del passaporto a Città del Messico

 

29 marzo 2011. - Carissimo Mario,

ci ho pensato molto prima di scriverti perché temevo che, se hai vissuto nella solitudine per un lungo periodo di 15 anni, dovresti averlo fatto con delle buone ragioni e che, pertanto, sarebbe stato meglio rispettare la tua scelta. Ma poi rileggendo la tua lettera l'ho interpretata come l' S.O.S. di una persona che si sentiva sola e che cercava qualcuno disposto a dargli una mano. La mano di qualcuno che, come me, ogni tanto, quando si lascia trasportare dalla nostalgia sente, come buon romagnolo, la mancanza della sua casa e del suo casolare, come lo esprime molto bene la canzone Romagna mia.

Quando mi succede cerco il focolare di casa mia ormai lontano e perduto nel tempo e nella distanza. Credo che, in fondo, questo cercavi andando in ambasciata. Una voce amica che ti facesse ricordare la voce di casa tua. Tanto è vero che hai cercato la tua bandiera quasi per accarezzarla e sentirla tua. Forse ti sei lasciato prendere tanto dalla commozione che non l'hai nemmeno vista. Ti assicuro che c'è: io l'ho vista tante volte sventolare insieme alle stelle di quella azzurra dell'unione europea. L'ho vista con legittimo orgoglio specialmente quest'anno che celebriamo il 150º anniversario dell'unità d'Italia.

Cercavi tanto un pezzo d'Italia che ti sei fermato persino a guardare le macchine dei funzionari dell'ambasciata nella speranza di trovare un'Alfa Romeo o una Fiat ... o magari una Ferrari. E invece hai trovato solo macchine straniere e una Dodge Charger 8 cilindri nuova fiammante che non ti ha convinto, nemmeno se adesso è sorella della Fiat. Ma guarda che le macchine straniere non le trovi solo davanti all'ambasciata d'Italia. Quando avrai la fortuna di tornare a rivedere il nostro bel paese —che è e sarà sempre il più bello del mondo— ti accorgerai che anche le macchine che percorrono le autostrade sono quasi tutte straniere ma quando vedrai sfrecciare una Ferrari, una Lamborghini, una Maserati, un'Alfa Romeo, una Lancia o una Fiat le saprai riconoscere con orgoglio come le più belle.

Vorrei assicurarti che —io che sono in Messico da oltre 40 anni e sono stato sette anni presidente del Comitato degli Italiani all'Estero— ho conosciuto funzionari e impiegati dell'ambasciata molto gentili e che svolgono il loro compito con generoso impegno, squisita gentilezza ed encomiabile serietà professionale.

Non nego, ovviamente, che ci siano anche delle eccezioni ... ma sarai d'accordo con me nel riconoscere che le persone perfette non esistono.

Posso anche assicurarti che il 21 marzo, che in Messico è giorno festivo perché è l'anniversario della nascita di Benito Juárez, l'Ambasciata d'Italia era aperta e ti stavano aspettando perché l'Ambasciata d'Italia segue il calendario italiano e non quello messicano.

L'Ambasciatore d'Italia in Messico, Dott. Roberto Spinelli, è una persona squisitamente gentile e sempre molto disponibile a partecipare alle manifestazioni sociali e culturali organizzate dalle associazioni italiane e la stessa cosa potrei dirti dei suoi diretti collaboratori. In merito a quanto racconti nella tua lettera, se mi permetti di esprimere con tutta sincerità un mio parere personale, sono convinto che con un attegiamento più positivo delle parti interessate, si sarebbero potuti evitare i malintesi che commenti.

Comunque, carissimo Mario, ti ringrazio di averci scritto e di averci offerto l'opportunità di mettere a tua disposizione la nostra rivista www.puntodincontro.com.mx.

Ti invitiamo cordialmente a visitarci la prossima volta che verrai a Città del Messico. Ci piacerebbe parlare di alcuni dei temi a cui ti riferisci nella Tua lettera per trovare insieme proposte pratiche da fare all'Ambasciata per offrire un miglior servizio non solo agli italiani ma anche ai numerosi amici messicani (molti dei quali sono studenti della Società Dante Alighieri) che a volte si lamentano di non essere trattati con la gentilezza che desidererebbero.

Intanto mi impegno personalmente a parlare con l'Ambasciatore del telefono fantasma che non risponde mai e di portare a conoscenza degli italiani residenti in Messico e di quelli che ci visitano come turisti che cosa devono fare in situazioni di estrema urgenza come quella da Te segnalata nell'ultima parte della Tua lettera.

Con i più cordiali saluti, miei personali e dei miei collaboratori, desidero assicurare che a Marsella 39, Sede della Società Dante Alighieri e di Punto d'Incontro, c'è una casa con le porte sempre aperte e che sei cordialmente invitato a visitarci la prossima volta che verrai a Città del Messico. Saluti carissimi con preghiera di farli estensivi alla Tua gentile Signora e ai Tuoi tre figli.

 

Giovanni Capirossi, Direttore.
 

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Este mensaje fue escrito y publicado en contestación a
Cronistoria del rinnovo di un passaporto a Città del Messico,
enviado por el Sr. Santocchi.
 

29 de marzo 2011. - Estimado Mario,

me tardé en escribir porque pensé que —si viviste en soledad durante un largo período de 15 años— debías haberlo hecho por muy buenos motivos y que, por lo tanto, sería mejor respetar tu elección.

Pero —después de volver a leer tu carta— la interpreté como el S.O.S. de una persona que se sentía sola y que buscaba a alguien dispuesto a tenderle una mano amiga. La mano de alguien que, como yo, —atrapado de vez en cuando por la nostalgia— extraña su casa, como lo expresa muy bien la canción "Romagna mia".

Cuando paso por esos momentos busco el calor de mi casa, lejana y perdida en el tiempo y en la distancia. Creo que, en el fondo, eso estabas buscando mientras ibas a la embajada. Una voz amiga que te ayudara a recordar la voz de tu hogar. Tan es así que buscaste tu bandera casi para acariciarla y sentirla tuya. Tal vez te dejaste llevar tanto por la emoción que ni siquiera la viste. Te aseguro que está ahí: yo la he visto ondear muchas veces junto a las estrellas del lábaro azul de la Unión Europea. La he admirado con gran orgullo, especialmente este año en el que celebramos el 150° aniversario de la unificación de Italia.

Y tanto buscabas un trozo de Italia que te detuviste a ver los coches de los funcionarios de la embajada con la esperanza de encontrar un Fiat o un Alfa Romeo ... o tal vez un Ferrari. Pero encontraste sólo vehículos extranjeros y un Dodge Charger nuevo de ocho cilindros que no te convenció, incluso ahora que es de una compañía hermana de Fiat. Pero los coches extranjeros no los encuentras únicamente frente a la embajada de Italia. Cuando tendrás la suerte de volver a ver nuestro hermoso país —que es y será siempre el más bello del mundo— te darás cuenta de que los coches que viajan por las carreteras son casi todos extranjeros, pero cuando verás pasar a toda velocidad un Ferrari, un Lamborghini, un Maserati, un Alfa Romeo, un Lancia o un Fiat los reconocerás —con orgullo— por ser los más hermosos.

Me gustaría asegurarte que —después de haber residido en México por más de 40 años y haber sido durante siete años presidente del Comité de Italianos en el Extranjero— he conocido a funcionarios y empleados de la embajada muy amables que realizan su tarea con cuidado, amabilidad y profesionalismo. No niego, por supuesto, que también hay excepciones ... pero estarás de acuerdo conmigo en reconocer que no existen las personas perfectas.

También puedo asegurarte que el 21 de marzo, día en que en México se celebra el natalicio de Benito Juárez, la Embajada de Italia estaba abierta y te estaban esperando. Ahí se sigue el calendario italiano y no el mexicano.

El Embajador de Italia en México, Dr. Roberto Spinelli, es una persona cortés y siempre muy dispuesto a participar en eventos sociales y culturales organizadas por las asociaciones italianas y lo mismo te digo de sus más cercanos colaboradores. Con respecto a lo que relatas en tu carta, si se me permite expresar mi opinión personal con toda sinceridad, estoy convencido de que con una actitud más positiva de ambas partes, se podrían haber evitado los malentendidos que comentas.

De cualquier forma, estimado Mario, gracias por escribirnos y darnos la oportunidad de poner a tu disposición nuestra revista www.puntodincontro.com.mx.

Te invitamos cordialmente a visitarnos la próxima vez que vengas a la Ciudad de México. Nos gustaría profundizar acerca de algunos de los temas que mencionas en tu carta y formular propuestas concretas para que la Embajada pueda ofrecer un mejor servicio no sólo a los italianos, sino también a los amigos mexicanos (muchos de los cuales son estudiantes de la Sociedad Dante Alighieri) que a veces se quejan de no ser tratados con la amabilidad que merecen. Mientras tanto, me comprometo a hablar personalmente con el Embajador acerca de los teléfonos fantasma que nunca contestan y a difundir entre los italianos que viven en México y los que nos visitan como turistas qué hacer en situaciones de extrema urgencia, como señalas en la última parte de tu carta.

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