Il convento di Azcapotzalco verso la fine del XIX secolo.
 

20 giugno 2012 - Nel 1861 i nostri connazionali residenti fuori dai confini non erano più di 100.000.

A partire dal 1870 la situazione si capovolse. Fino al termine del secolo, in circa trent’anni emigrarono oltre mezzo milione d’italiani, diretti verso i paesi europei ma anche verso le due Americhe. Fu un esodo che  svuotò molti paesi, lasciando una scia sterminata di sofferenza e di disperazione.

La causa principale viene identificata nella gravissima crisi che afflisse per decenni le regioni agricole del Nord del Paese.

L'esodo continuò fino al 1914, anno d'inizio della I Guerra Mondiale, con un costante aumento.

L'immigrazione negli Stati Uniti si ridusse per l’introduzione di alcune barriere amministrative contro l'immigrazione, con un conseguente aumento dell'immigrazione europea, soprattutto verso la Francia. Tra il 1927 e il 1939 emigrarono dall’Italia oltre 700 mila persone, con una prevalenza assoluta verso la Germania.

Con la fine della II Guerra Mondiale si apre il quarto periodo dell'emigrazione italiana in Europa.

Non si hanno dati precisi sulla presenza dei primi italiani in Messico. Fra i primi immigranti pero, si distinsero in modo particolare i gesuiti, per la loro azione missionaria nelle zone settentrionali della Nuova Spagna, nei secoli XVII e XVIII, fino all'espulsione della Compagnia, nel 1867, per decreto di re Carlo III.

Nel 1848 veniva aperto a Veracruz il primo consolato sardo, qualche anno dopo seguivano quelli di Tampico e della capitale.

Nel 1850 nacque la prima Società Italiana di Beneficenza in Messico.

I dati ricavati da documenti sparsi in diversi archivi ci indicano che gli italiani presenti in Messico quando nacque la Società di Beneficenza erano poco più di 90, sparsi in tutto il Paese.

 

AZCAPOTZALCO, LA TERRA PROMESSA DELLA FAMIGLIA CAUDURO:

Nel Veneto di 130 fa, nel 1880 —dopo l’unità d’Italia— cominciava a svilupparsi un problema sociale di grandi proporzioni: un'importante crisi dell'agricoltura. A conseguenza di questa situazione, il frutto del lavoro dei contadini non era più sufficiente per coprire le loro necessità basiche, cioè cibo, abbigliamento e medicine. Questa vita miserabile obbligava i capi famiglia a cercare un futuro migliore in altri Paesi. Iniziò così il fenomeno dell’emigrazione transoceanica che portò la famiglia Cauduro a Città del Messico nel 1882.

 

Cartina dal municipio da Azcapotzalco nel 1898 dove si mostrano in circolo giallo le fattorie della famiglia
Cauduro / Zerboni. San Sebastian, Santa Lucia, Garciaco, Azpeitia, Santa Teresa, La Quemada, San Álvaro.
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Maria Cauduro di 48 anni, una donna coraggiosa, trevigiana di Volpago del Montello, vedova e madre di 6 figli (Agostina di 21 anni, Giuseppe di 19 anni, Giovanni di 16 anni, Teresa di 12 anni, Carolina di 11 anni e Luigia di 9 anni) decise di cercare una vita migliore per la sua famiglia all’estero. Il 28 gennaio 1882, il piroscafo “Messico” battente bandiera italiana, li portò a Veracruz dove arrivano il 24 febbraio dello stesso anno.

La famiglia Cauduro iniziò la sua nuova vita a Città del Messico andando ad abitare in una delle tante “vecindades” nel centro della città. Agostina, Giuseppe e Giovanni, per aiutare la famiglia, dovettero iniziare a lavorare ed imparare la lingua. Agostina cominciò a lavorare come domestica, poi come commessa e i fratelli, Giuseppe e Giovanni trovarono lavoro presso il bowling dell’ippodromo di Peralvillo, come inservienti.

Nel 1892, dieci anni dopo il loro arrivo, la situazione economica della famiglia iniziò a migliorare. Le quattro figlie si sposarono. Agostina con un connazionale, Teresa con un messicano funzionario del governo, Carolina con un italiano, proprietario di un albergo e di un ristorante. Anche Giuseppe si sposò con un’italiana e diventò calzolaio nella colonia agricola italiana di Aldana presso il municipio di Azcapotzalco.

Rimasero celibi Luigia e Giovanni, lei era casalinga e lui lavorava con uno spagnolo, proprietario di un ristorante nel centro della città e imparò come si doveva amministrare un’attività commerciale. La mamma Maria morì nel 1892 a conseguenza di un’epidemia di tifo che colpì l’intera città.

Alla fine del XIX sec. (1894-1900) Giovanni si sposò con una messicana, Adela Beccarelli, di origini italiane, e Luigia con un italiano, Andrea Zerboni. Giuseppe e Giovanni insieme al cognato Andrea decisero di cercare fortuna nel municipio di Azcapotzalco. Dapprima presero in affitto una terra per creare una fattoria produttrice di latte e foraggio e con l’arrivo del successo riuscirono a comprare a credito la fattoria, creando così un solido punto di partenza per uno sviluppo economico familiare.

L'emigrazione ha origine fin dai tempi dell'uomo preistorico, ma ha in comune con l’emigrazione moderna la ricerca di migliori condizioni di vita. Alcuni dei fenomeni migratori più recenti della storia dell’umanità sono stati rappresentati dai movimenti di parte della popolazione ebraica e tedesca durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, di quella cubana dopo la rivoluzione, e dei braccianti messicani verso gli Stati Uniti.

Senza dubbio, un’emigrazione importante a livello mondiale è stata quella italiana, iniziata nel XIX secolo coinvolgendo almeno 12 milioni di persone. Queste sono arrivate sopratutto negli Stati Uniti, ma anche in Argentina, in Messico, in Venezuela e in Brasile.

Nonostante gli aspetti negativi che questa diaspora ha rappresentato nello sviluppo recente dell'umanità, è importante riconoscerne anche gli aspetti positivi legati agli scambi culturali ed alla crescita economica provocata dagli emigranti tanto nelle nazioni dove sono approdati, quanto nelle loro regioni di origine.

In questo contesto, l'attività economica in Messico della famiglia Cauduro fu basata sullo sviluppo della produzione agricola nella zona di Azcapozalco. Ecco alcuni dati riguardanti le fattorie che furono utilizzate e sviluppate:

 

Giovanni Cauduro / Adela Beccarelli
Fattoria San Sebastián
50.000 metri quadrati
Affittata non comprata
Produzione: latte / foraggio

Fattoria Santa Lucia
35.000 metri quadrati
Comprata a credito
Produzione: latte

Fattoria Garciaco
25.000 metri quadrati
Comprata a credito
Produzione: foraggio

Giuseppe Cauduro / Elisa Zanatta
Fattoria Azpeitia
30.000 metri quadrati
Affittata non comprata
Produzione: latte / foraggio

Fattoria Santa Teresa
80.000 metri quadrati
Comprata a credito
Produzione: latte / foraggio

Andrea Zerboni / Luigia Cauduro
Fattoria La quemada
70.000 metri quadrati
Prima Affittata / poi comprata
Produzione: latte / foraggio

Fattoria San Alvaro
20.000 metri quadrati
Comprata
Produzione: foraggio
 

Nel 1910 quando cominciò la rivoluzione, le fattorie proprietà della famiglia Cauduro erano tre:
 

Santa Lucia (Giovanni)
Garciaco (Giovanni)
Santa Teresa (Giuseppe)
 

Durante il periodo rivoluzionario in Messico, data la mancanza di prodotti alimentari fra la popolazione, i fratelli Cauduro consegnarono gratuitamente foraggio, agnelli e bovini, all’esercito e alle forze rivalii.

Dopo la conclusione delle ostilità, con nuove per il settore primario dell'economia nazionale, la famiglia cominciò a frazionare le fattorie e vendere una parte della terra per evitare problemi di carattere legale.

Verso il 1925 i fratelli Giovanni Luigia e Carolina ritornarono al loro paese Selva di Volpago del Montello 43 anni dopo la loro partenza. Il biglietto del piroscafo, questa volta, fu di prima classe.

 

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(fernando cauduro / mauro valdés / alejandro mellado / moisés martínez / giuseppe capasso / ana luisa sepúlveda / joaquín ladrón de guevara* / puntodincontro)

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*Gli autori di questo articolo sono alunni dei corsi superiori di Italiano della Società Dante Alighieri di Città del Messico.
 

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20 de junio de 2012 - En el año 1861, los italianos que vivían fuera de su país no eran más de 100 mil.

A partir del año 1870 la situación da un vuelco. Al final del término del siglo XVIII, en cerca de 30 años, emigraron otro medio millón de italianos, principalmente hacia los países europeos aunque también en America del Norte y del Sur. Ha sido una especie de éxodo que ha dejado vacíos tantos países, dejando una estela de sufrimiento y desesperación.

La causa principal viene identificada de la grave crisis económica, que ha sufrido por decenas de años las regiones agrícolas del norte de Italia.

El éxodo continúa hasta el final de 1914, en el inicio de la primera guerra mundial, con un aumento constante. La inmigración a los Estados Unidos se reduce por la introducción de una medida restrictiva para la inmigración, y en consecuencia aumenta la migración a otros países de Europa, sobretodo hacia Francia. Entre los años 1927 y 1939 emigraron de Italia otras 700 mil personas, con un mayor predominio hacia Alemania.

Con el fin de la segunda guerra mundial e abre el cuarto período de la inmigración Italiana en Europa.

No se tienen datos precisos acerca de la presencia de los primeros italianos en México. Tras los primeros inmigrantes se extendieron en modo particular los jesuitas, debido a las acciones misioneras en la zona septentrional de la Nueva España, en los siglos XVII y XVIII, hasta la expulsión de la compañía, en el año 1767, por decreto del rey Carlos III.

En el año 1950 nace la primera sociedad Italiana de beneficencia en México.

En el año 1848 fue abierto el primer consulado Sardo en Veracruz, después siguieron otros como en Tampico y la capital.

Los datos recabados de documentos dispersos en diversos archivos nos indican que los italianos presentes en México cuando nace la sociedad de beneficencia eran poco más de 90 dispersos en todo el país.


FAMILIA CAUDURO: AZCAPOZALCO, LA TIERRA PROMETIDA

En el Veneto de hace 130 años, en 1880, después de la unidad de Italia empezaba a desarrollarse un gran problema, una grave crisis en el sector agrícola. A consecuencia de esta crisis, el producto del trabajo de los campesinos no era suficiente para cubrir las necesidades básicas, es decir comida, vestimenta y medicinas.

Esta vida miserable obligaba a los jefes de familia a buscar un futuro mejor en otros paises. Empieza así la migración transoceánica que lleva a la familia Cauduro a la Ciudad de México en 1872.

Maria Cauduro de 48 años, una mujer muy valiente, de Treviso, Volpago del Montello, viuda y madre de 6 hijos (Agostina de 21 años, Giuseppe de 19, Giovanni de 16, Teresa de 12, Carolina de 11 y Luigia de 9) decide buscar una vida mejor para su familia en el extranjero. El 28 de enero de 1882, el vapor “México” con bandera italiana, los lleva a Veracruz el 24 de febrero del mismo año.

La familia Cauduro inicia su nueva vida en la Ciudad de México, habitando en una de las tantas vecindades en el centro de la ciudad. Agostina, Giuseppe y Giovanni, para ayudar en los gastos familiares, comenzaron a trabajar y a aprender el idioma español. Agostina inicia como empleada doméstica y después como empleada en un comercio y los hermanos encontraron trabajo en el boliche del hipódromo de Peralvillo, realizando diversas actividades tales como lavaplatos, meseros, etc.

En 1892, diez años después de su llegada, comienza a mejorar la situación económica de la familia.

Ya se han casado cuatro hijos. Agostina con un connacional, Teresa con un funcionario del gobierno mexicano, Carolina con un italiano dueño de un hotel y de un restaurante. También Giuseppe se casa con una italiana y llega a ser zapatero en la colonia agrícola italiana de Aldana, junto al municipio de Azcapozalco.

Permanecen solteros Luigia e Giovanni, ella es ama de casa y el trabaja con un español dueño de un restaurante en el centro de la ciudad y aprende a administrar un negocio. La mamá Maria muere en 1892 a consecuencia de una epidemia de tifo que afecta a toda la ciudad.

Al finalizar el siglo XIX (1894-1900) Giovanni se casa con una mexicana, Adela Beccarelli, de origen italiano, y Luigia con un italiano, Andrea Zerboni. Giuseppe y Giovanni, junto con el cuñado Andrea, deciden buscar fortuna en el municipio de Azcapozalco. Primero rentan un terreno para crear una fábrica productora de leche y forraje y, con el éxito obtenido, la compran a crédito, creando así un sólido punto de inicio de desarrollo económico familiar.


CONCLUSIONES

La emigración es un fenómeno sociocultural que tiene su origen desde los tiempos del hombre prehistórico. Existe una motivo en común, la búsqueda de mejores condiciones de vida. Podemos hablar por ejemplo de las migraciones más recientes a través de la historia de la humanidad, la hebréa, la alemana, después de la Segunda Guerra Mundial, la cubana después de la Revolución, la mexicana hacia Estados Unidos, etc.

Pero una emigración importante fue la italiana, iniciada en el siglo XIX que ha involucrado al menos 12 millones de personas. Éstas llegaron sobre todo a Estados Unidos y también a Argentina, México, Venezuela y Brasil.

A pesar de todos los aspectos negativos que esta dispersión ha representado en el reciente desarrollo de la humanidad, también ha aportado un intercambio cultural positivo y un crecimiento económico tanto para el país natal (de origen) como para el país en donde llegaron (destino).

Giovanni Cauduro / Adela Beccarelli
Rancho San Sebastián
50 000 metros cuadrados
Rentada No comprada
Producción: leche / forraje

Rancho Santa Lucia
35 000 metros cuadrados
Comprada a crédito
Producción: leche

Rancho Garciaco
25 000 metros cuadros
Comprada a crédito
Producción: forraje

Giuseppe Cauduro / Elisa Zanatta
Rancho Azpeitia
30 000 metros cuadrados
Rentada no comprada
Producción: leche / forraje

Rancho Santa Teresa
80 000 metros cuadrados
Comprada a crédito
Producción: leche / forraje

Andrea Zerboni / Luigia Cauduro
Rancho La quemada
70 000 metros cuadrados
Primero rentado / después comprado
Producción: leche / forraje

Rancho San Alvaro
20 000 metros cuadrados
Comprada
Producción: forraje

En el año 1910 al inicio de la revolución, los ranchos propiedad de la familia CAUDURO eran tres:

Santa Lucia (Giovanni)
Garciaco (Giovanni)
Santa Teresa (Guiseppe)

Debido a la falta de alimentos durante la guerra, los hermanos Cauduro se vieron obligados a dar tanto al ejército federal como a los revolucionarios forraje, borregos y vacas.

Después de la revolución y con las nuevas leyes del sector agrícola, comenzaron a fraccionar parte de los ranchos y vender terrenos, para no tener problemas con las leyes plasmadas en la constitución de 1917.

Alrededor de 1925, los hermanos Giovanni, Luigia y Carolina regresaron a su lugar de origen Selva de Volpago del Montello después de 43 años de haber emigrado. En esta ocasión el boleto del vapor fue de primera clase.

 

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(fernando cauduro / mauro valdés / alejandro mellado / moisés martínez / giuseppe capasso / ana luisa sepúlveda / joaquín ladrón de guevara* / puntodincontro)

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*Los autores de este artículo son alumnos de los cursos superiores de Italiano de la Sociedad Dante Alighieri de la Ciudad de México.