A scuola di italianità
Lombardia. Decolla il progetto di un Collegio Made in Italy.

 

MILANO, 6 ottobre 2006. - Il primo contatto è arrivato con l’Associazione lombardi nel mondo. Ma non sarà che l’inizio di una serie di collaborazioni che vedranno coinvolti ragazzi italiani residenti in tutto il mondo, e aventi origini in tutte le regioni italiane. Un progetto ambizioso quello dell’Educandato «Emanuela Setti Carraro dalla Chiesa», sede nel centro di Milano e idee globali. Una delle più antiche istituzioni educative statali italiane, costituita da una scuola primaria, una scuola Secondaria di Primo grado e tre scuole Secondarie di Secondo grado (Liceo Classico, Liceo Classico Europeo, Liceo Linguistico Paritario), che guarda con interesse alle giovani generazioni formate dagli italici. E che con molta concretezza ha proposto il suo progetto all’Associazione Lombardi nel mondo. La direttrice dell’Educandato, Marta Berti, e l’educatrice Teresa Del Campo, hanno infatti incontrato il presidente ed editore del portale dei Lombardi nel mondo, Daniele Marconcini, dare corpo a un progetto scolastico a favore delle comunità italiane e lombarde all’estero.

«Prima di essere una struttura scolastica, l’Educandato è innanzitutto un Collegio – ha spiegato Marta Berti – che può ospitare anche studentesse italiane o di origine italiana che per la storia della loro famiglia residente all’estero, pur desiderandolo, non possono avere l’opportunità di vivere, almeno per un periodo, l’esperienza significativa che può nascere dal rapporto diretto con la scuola e la cultura italiana».

Un progetto di ampia portata quello definito dalla struttura di Milano che attraverso l’Associazione regionale diretta da Marconcini, vuole arrivare ai tanti corregionali sparsi nel mondo per poi allargare l’offerta anche ad altre ragazze (e ragazzi) che vantano una radice regionale italiana.

«La nostra iniziativa – ha aggiunto Berti – è nata sulla base di una semplice constatazione. Gli italici presenti nel mondo sono tantissimi, e sempre maggiore è la voglia di recuperare quella storia e quella cultura che nel passaggio delle generazioni si è diluita. Vogliamo quindi offrire agli studenti italiani residenti all’estero, la possibilità di non perdere le loro radici storiche e culturali e, allo stesso tempo, di usufruire degli elevati standard qualitativi che contraddistinguono nel mondo la nostra tradizione educativa e culturale. Questa, per le famiglie italiane nel mondo, è un’importante opportunità di mantenere vivi i legami storico-culturali con la propria terra d’origine. La nostra proposta è prevalentemente indirizzata a studentesse che frequentano la scuola secondaria di Secondo grado, garantendo alle famiglie un’assistenza adeguata ai loro figli. A tal fine, nella nostra struttura è costantemente presente la figura dell’educatore che guida e accompagna lo studente durante tutto il tempo non occupato dall’attività didattica (attività ludico-ricreative, sportive, ecc.). L’iniziativa è aperta a 20 studentesse, di età compresa fra i 14 e i 19 anni, che presentano un buon curriculum scolastico e hanno interesse per un’esperienza formativa in Italia di alcuni mesi o di uno o più anni o per tutto il ciclo di scuola superiore (5 anni)».

La lingua italiana, da settembre 2005, ha fatto un vero e proprio salto di qualità nel panorama scolastico mondiale, soprattutto in quello statunitense. Da semplice lingua curriculare è entrata nell’Advanced Placement Program. Questo significa ricevere, da parte degli studenti dell’ultimo anno di liceo, forti sconti sia in termine di lavoro sia in termini economici.

La proposta dell’Educandato non nasce quindi nel deserto ma in un quadro ricchissimo di prospettive. Marconcini ha sposato l’idea, la porterà con sé nel suo prossimo viaggio in Argentina e Uruguay, verificando possibili fonti di finanziamento per offrire borse di studio a favore di alunni italiani residenti all’estero, magari in collaborazione con la Regione Lombardia e le Province lombarde.