31 maggio 2012 - È gialla, ma anche bianca e c’è chi la condisce con il pesce e chi invece con la carne. C’è chi la serve morbida e chi più densa o molto dura. In ogni caso è sempre polenta. In molti se ne attribuiscono la paternità. Ma era il 1924, quando, il prof Messedaglia dell’Accademia di Agricoltura di Verona parlò del mais come “gloria veneta”e della polenta, sua derivata, come “gloria veneta-polesana”, collocando le coltivazioni esattamente a Villabona, oggi Villa d’Adige, piccola frazione del comune di Badia Polesine (RO) dove, dall'1 al 3 giugno prossimi si terrà 11° raduno Nazionale dei Polentari D’Italia (www.villadadige.it).

Un piatto semplice quello della polenta, considerato povero perché compariva sulle tavole poco imbandite dei contadini che puntavano a riempirsi lo stomaco con la genuinità degli alimenti della terra. Questo antico preparato è uno dei pochi ad essere arrivato fino ai giorni nostri sincero e gustoso tanto da convincere anche i palati più sofisticati.

A Badia Polesine, la polenta non sarà solo la protagonista della tavola, ma sarà la rappresentate di un’Italia legata ai valori delle tradizioni culinarie che per secoli hanno riunito generazioni intorno alla tavola. C’è la polenta del comune servita insieme al merluzzo, oppure quella con il sugo di pesce di lago, o fritta nel sugo di lumache.

Da Tossignano, terra bolognese nella Valle del Santerno dove nel 1998 è stata realizzata l’associazione Polentari d’Italia passando per Ponti nell’alto Monferrato, dove polenta significa integrazione perché ricorda il lontano episodio dei calderai del Cosentino che ricevettero l’ospitalità da un feudatario locale che offrì loro polenta, merluzzo e frittate. Da Castel di Tora, nel Lazio, la polenta arriverà al raduno di Badia Polesine dura e compatta condita il pesce del lago, su cui sorge il comune che la preparerà.

 

Abbazia della vangadizza di badia polesine.

 

Da Polverigi nelle Marche, la polenta viene condita con cinghiale, stoccafisso o funghi e salsiccie. Il piatto più antico della ruralità viene da Altidona (AP) condito con le lumache. Da Arborea, comune sardo, terra popolata da veneti, emiliani, friulani e romagnoli la polenta nasce anche qui come un incontro tradizioni diverse che si sono fuse dentro lo stesso paiolo.

Per chi volesse concludere la gita fuoriporta con una passeggiata per scoprire le la città può vedere il Palazzo del Comune restaurato nel ‘600 e con una sala in stile liberty, il Teatro sociale del 1814, rifatto dopo la metà del XIX sec., il Museo civico A.E. Baruffali (visite: giugno-ottobre, martedì-sabato 8-12, domenica 16-18) ospitato dal 1977 nell’ex monastero Monte di Pietà. Molto suggestivo è il Palazzo degli Estensi in stile gotico (1430) e la vicina piazzetta dell’Abbazia. Da non perdere l’Abbazia camaldolese di S. Maria della Vangadizza (X sec.).

 

(ansa.it / puntodincontro)

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31 de mayo de 2012 - Es de color amarillo, pero también de color blanco. Algunos la prefieren con carne y otros con pescado. Hay quienes la sirven suave y quienes la quieren más densa y consistente. En cualquier caso, se trata de polenta. Muchos se atribuyen su origen. Pero fue en 1924 cuando el profesor Messedaglia de la Academia de Agricultura de Verona habló del maíz como "gloria véneta" y de la polenta, su derivado, como "gloria véneta del Polésine", ubicando los cultivos exactamente en Villabona, hoy Villa d'Adige, una pequeña aldea del municipio de Badia Polesine (Rovigo), donde del 1 al 3 de junio se celebrará la onceava reunión nacional de los cocineros de polenta en Italia (www.villadadige.it).

La polenta es un platillo sencillo, que se consideraba pobre porque se encontraba frecuentemente en las mesas con poca comida de los campesinos que trataban de llenar su estómago con los alimentos genuinos de la tierra. Esta antigua preparación es uno de las pocas que llegan hasta nuestros días con sabor y sinceridad suficientes como para convencer incluso a los paladares más sofisticados.

En Badia Polésine, la polenta no sólo será protagonista en la mesa, sino que representará a la faceta de Italia más vinculada a los valores de las tradiciones culinarias que durante siglos han reunido a las generaciones en torno a la mesa. Habrá polenta del Municipio servida con bacalao, así como otras versiones, entre ellas aquella con salsa de pescado de agua dulce o frita en salsa de caracoles.

Desde Tossignano —tierra boloñesa del valle de Santerno donde en 1998 se creó la asociación de los Cocineros de Polenta de Italia— y pasando por la localidad de Ponti —en la zona del Monferrato— la polenta simboliza la integración, ya que recuerda el lejano episodio de los caldereros de la zona de Cosenza que recibieron la hospitalidad de un señor feudal local que les ofreció polenta, bacalao, y tortas de huevo. Desde Castel di Tora, en el Lacio, la polenta llegará a la reunión de Badia Polesine dura y consistente, sazonada con pescado proveniente del lago en el que se encuentra el pueblo donde se preparará.

 

(ansa.it / puntodincontro)