Ci aspetta una
nuova era glaciale?

Il Sole sta dimostrando un'attività
minore del previsto.

Una Macchia Solare del maggio 2010 vista alla massima risoluzione attualmente possibile per le immagini spaziali.
La Terra è in scala. - The Royal Swedish Academy of Sciences, V.M.J. Henriques (sunspot), NASA Apollo 17 (Earth).
 

17 giugno 2011. - C’è qualcuno che ipotizza già l’arrivo di un’era glaciale perchè il Sole sta dimostrando un’attività minore di quella prevista. Ora il nostro astro si trova nella fase del suo ciclo undecennale (ora siamo nel 24mo registrato e studiato) in cui sta passando da un periodo di minima attività verso uno di massima. Ma la crescita delle macchie sulla sua superficie che dimostrano il dinamismo interiore sembra andare a rilento deludendo le aspettative.

Quanto accade è molto inusuale e inaspettato - commenta Frank Hill, direttore del National Solar Observatory americano -. Anzi sembra quasi che il ciclo delle macchie solari stia andando in ibernazione», aggiunge sottolineando il fenomeno. Ciò indurrebbe qualche studioso a presagire l’arrivo di un secondo periodo noto come «minimo di Maunder», un lasso di tempo di circa 70 anni tra il 1645 e il 1715 durante il quale non si sarebbe registrata alcuna macchia solare. Parallelamente sulla Terra si determinò una piccola era glaciale e le due cose vennero collegate, anche se diversi scienziati non sono d’accordo.
 

Un'illustrazione inglese del XVII secolo: vita sul Tamigi congelato.
 

L’attuale 24mo ciclo iniziò in ritardo e molto lentamente. Il momento di minima attività era intorno al 2008 e il picco massimo dovrebbe essere raggiunto nel 2013. Diverse rilevazioni fanno correre la fantasia ai ricercatori. «Questa fase massima – ipotizza Hill – potrebbe anche essere l’ultima che vedremo per alcuni decenni e ciò porterebbe ovviamente delle ripercussioni sul clima terrestre». Tuttavia è stato calcolato che, anche se l’astro continuasse così debolmente fino al 2100, ciò abbasserebbe il trend dell’aumento della temperatura della Terra soltanto di 0,3 gradi centigradi. L’effetto serra – dicono gli esperti – continuando con gli attuali ritmi porterebbe un aumento della temperatura per il 2100 variabile tra 2 e 4,5 gradi centigradi.

Anche se si limitasse ai 2 gradi , quindi, una lunga riduzione dell’attività solare fino alla fine del secolo abbasserebbe la salita del termometro soltanto fino a 1,7 gradi centigradi. Il riscaldamento, dunque, continuerebbe anche se più moderatamente. Quanto agli effetti sulla Terra (alterazioni del campo magnetico terrestre e danni eventuali alle comunicazioni e alle reti energetiche), inoltre, questi si manifesterebbero pure con bassa attività.

 

(corriere.it / giovanni caprara / puntodincontro)

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17 de junio de 2011. - Hay quienes ya predicen la llegada de una nueva edad de hielo, dado que el Sol está mostrando menos actividad de lo esperado. En estas épocas nuestra estrella se encuentra en la fase de su ciclo de once años (estamos en el vigésimo cuarto periodo registrado y estudiado) durante la cual debería moverse de un período de actividad mínima a una máxima. Pero el crecimiento de las manchas en su superficie —expresión visible del dinamismo interior del cuerpo celeste— parece no corresponder a las expectativas.

«Lo que está pasando es muy inusual e inesperado» - comenta Frank Hill, director del National Solar Observatory de los Estados Unidos— «Es más, parece que el ciclo de manchas solares está entrando en hibernación», añade enfatizando el fenómeno. Esto llevaría a algunos investigadores a presagiar la llegada de un segundo período conocido como el "mínimo de Maunder", un período de unos 70 años que se registró entre 1645 y 1715 durante el cual no hubo ninguna mancha solar. En esa ocasión, en la Tierra hubo una pequeña edad de hielo y los dos efectos fueron relacionados, a pesar de que muchos científicos no están de acuerdo.

El ciclo actual comenzó tarde y muy lentamente. El momento de actividad mínima tenía que ser alrededor de 2008 y el pico debería ser alcanzado en 2013. Varias observaciones hacen volar la imaginación de los investigadores. «Esta fase máxima - teoriza Hill - bien podría ser la última visible durante unas cuantas décadas, y esto afectaría obviamente el clima de la Tierra». Se calcula, sin embargo, que aunque nuestra estrella siguiera con poca actividad hasta el año 2100, esto reduciría la tendencia de aumento de la temperatura de la Tierra en sólo 0.3 grados centígrados. El efecto invernadero - según los expertos - de continuar con el ritmo actual provocaría un aumento de la temperatura para 2100 de entre 2 y 4.5 grados Celsius.

Aunque no rebasara los 2 grados, por lo tanto, una larga reducción de la actividad solar hasta el final del siglo podría reducir la subida del termómetro sólo hasta 1,7 grados Celsius. El calentamiento, por lo tanto, continuaría aunque más moderadamente. En cuanto a los efectos sobre la Tierra (los cambios de campo magnético de la Tierra y los posibles daños a las comunicaciones y a las redes de energía), estos se manifestarían con una intensidad menor.

 

(corriere.it / giovanni caprara / puntodincontro)

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