Museo dei numeri a New York
perché la matematica diverte

L'obiettivo dell'iniziativa è riconciliare con formule e teoremi tutti coloro
che non li capiscono o li odiano, mostrandone il lato nascosto e fantasioso.

 

25 luglio 2011. - Un manuale di algebra non è esattamente il tipo di libro che la gente legge prima di addormentarsi. Ma c'è un lato intrigante delle discipline matematiche che gli amanti di quelle umanistiche ignorano, fantasioso e comprensibile. Per scoprirlo, però, si dovrà aspettare: i segreti della materia inopinabile per definizione verranno infatti rivelati non prima dell'anno prossimo al numero 11 della East 26th Street di New York dal MoMath, il primo museo d'America dedicato alla matematica. Per creare questa struttura di quasi 2mila metri quadrati gli States hanno investito 22 milioni di dollari (2 provenienti da Google e donazioni private). Ma, secondo l'ideatore Glen Whitney, ex manager finanziario, ne è valsa la pena.

Il museo nasce con l'ambizioso obiettivo di riconciliare con formule e teoremi tutti coloro che non li capiscono, li odiano o, semplicemente, li trovano noiosi. Inebriati da logica e geometria, secondo Whitney decine di migliaia di visitatori affollerranno il Museum of Mathematics di Manhattan 1, e torneranno a casa con l'idea che la matematica è divertente. "Se fermassi persone per strada e chiedessi loro di dare una definizione di questa materia - spiega - poche risponderebbero che è "bella". Io vorrei mettere in luce invece proprio questo: la sua bellezza". Una sfida che ha entusiasmato la comunità scientifica e attirato l'attenzione del New York Times e del New Yorker.

Resta ora da vedere, precisano le due testate, come reagiranno gli americani, poco avvezzi a un approccio "alternativo", tanto da aver costretto l'unico museo a tema prima di questo (il piccolo Goudreau, a Long Island) a chiudere nel 2006.

 

(sara ficocelli / repubblica.it / puntodincontro)

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25 de julio de 2011. - Un manual de álgebra no es exactamente el tipo de libro que la gente lee antes de dormir. Pero hay un lado intrigante de las disciplinas matemáticas ignorado por los amantes de las humanidades, un lado imaginativo y comprensible. Para averiguarlo, sin embargo, habrá que esperar: los secretos de la disciplina en la cual —por definición— no caben las opiniones, se darán a conocer el próximo año en el Momath (11 East 26th Street de Nueva York), el primer museo de América dedicado a las matemáticas. Para crear esta estructura de casi 2 mil metros cuadrados, se han invertido 22 millones de dólares (2 de provenientes de Google y de donaciones privadas). Pero, de acuerdo con Glen Whitney, un ex asesor de finanzas, valió la pena.

El museo fue fundado con el ambicioso objetivo de reconciliar con las fórmulas y los teoremas a todos aquellos que no los entienden, los odian, o —simplemente— los encuentran aburridos. Embriagados por la lógica y la geometría —según Whitney— decenas de miles de visitantes acudirán al Museo de las Matemáticas en Manhattan y van a regresar a casa con la idea de que los números son divertidos. "Si le pidiera a la gente en la calle una definición de esta disciplina - explica - sólo unos pocos responderían que es "bella", sin embargo me gustaría destacar precisamente esto: su belleza". Es un reto que ha entusiasmado a la comunidad científica y ha atraído la atención de The New York Times y el New Yorker.

Queda por ver, dicen los dos periódicos, como reaccionarán los estadounidenses, generalmente poco acostumbrados a acercamientos "alternativos", tanto como para haber forzado al único museo sobre el tema antes que este (el pequeño Goudreau, en Long Island) a cerrar en 2006.

 

(sara ficocelli / repubblica.it / puntodincontro)

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