9 agosto 2012 - Alla fine ci ha messo circa 40 secondi in più della prima della sua batteria. Ma per lei è stato come vincere lo stesso. E il pubblico lo ha capito, visto che le ha tributato una vera e propria ovazione, con gli spettatori tutti in piedi ad applaudire. Del resto per Sarah Attar la vittoria più importante era già arrivata mesi fa, quando l'Arabia Saudita ha deciso, per la prima volta nella storia, di iscrivere due atlete ai Giochi Olimpici. E lei sarà ricordata come la prima donna del suo Paese ad aver calcato una pista olimpica.

GIOIA AL DEBUTTO - Dopo il debutto durato solo un minuto e 22 secondi della 16enne judoka Wojdan Shaherkani, è toccato alla mezzofondista, impegnata all'Olympic Stadium nella sesta e ultima batteria degli 800 metri. Con l'immancabile velo islamico ad avvolgerle la testa e una divisa verde a maniche lunghe, Sarah, 19 anni, trattiene a stento l'emozione al suo ingresso in pista e con un timido cenno del capo risponde all'ovazione che il pubblico le tributa quando lo speaker annuncia il suo nome. Poi lo start e la gara vinta agevolmente dalla keniana Janeth Jepkosgei Busienei in 2'01''04 mentre l'atleta saudita è ancora abbondantemente indietro. Taglierà il traguardo una quarantina di secondi dopo ma è come se fosse stata lei a vincere perchè le migliaia di persone sugli spalti si alzano in piedi ad applaudirla. Lei scappa via, sfugge alla selva di giornalisti assiepati in zona mista ad aspettarla e torna negli spogliatoi, lasciando però l'immagine di quel sorriso che dice molto più delle parole.

 

 

(corriere.it / puntodincontro)

 

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9 de agosto de 2012 - Al final se tardó 40 segundos más que el primer lugar de su eliminatoria. Pero para ella fue como si hubiese ganado. Y el público lo entendió, ya que le regaló una verdadera ovación poniéndose de pie para aplaudir. Sin embargo, para Sarah Attar la victoria más importante se produjo meses atrás, cuando Arabia Saudita decidió por primera vez en la historia, inscribir dos mujeres a los Juegos Olímpicos. Y ella será recordada como la primera mujer de su país en pisar una pista olímpica.

Tras el debut —que duró sólo un minuto y 22 segundos— de la judoka de 16 años Wojdan Shaherkani, le tocó a la corredora de media distancia, inscrita a la última eliminatoria de los 800 metros. Con la cabeza cubierta al estilo islámico y un uniforme verde con mangas largas, Sarah, de 19 años, apenas pudo contener la emoción al entrar a la pista y respondió con un gesto tímido a la ovación del público cuando fue anunciado su nombre.

A continuación, dio inicio la carrera que fue ganada con facilidad por la keniana Janeth Jepkosgei Busienei en 2'01"04, mientras la atleta saudita se encontraba todavía muy atrás. Al cruzar la línea de meta unos cuarenta segundos más tarde, parecía ella la ganadora ya que miles de personas en las gradas se pusieron de pie para aplaudir. Ella se esfumó, evitando los periodistas que se amontonaban en la zona mixta, y regresó de inmediato a los vestidores, pero dejó la imagen de esa sonrisa que dice más que mil palabras.

 

(corriere.it / puntodincontro)