Il Messico vola
Dopo aver battuto l'Italia nell'amichevole pre-mondiale del 3 giugno,
la Nazionale di Javier Aguirre vince sulla Francia con il risultato finale di 2-0.

18 giugno 2010. - Per la prima volta nella storia il Messico ha sconfitto la Francia, ha messo un piede negli ottavi di finale mentre il mondo intero applaude il "Chicharito" Hernández. E i giornali francesi si scagliano contro la nazionale e il suo ct. "Gli impostori", titola senza mezzi termini L'Equipe. Il quotidiano sportivo è il più scatenato e dà il tono, virulento, a tutta la stampa transalpina, che snocciola come i grani di un rosario gli aggettivi che definiscono la Nazionale e i suoi giocatori : incapaci, pietosi, indegni, catastrofici, umiliati, ridicoli, fallimentari e chi più ne ha più ne metta. Giochi di parole, stizza, c'è di tutto nei giornali di stamani.

Compresi riferimenti alla riforma pensionistica annunciata l'altroieri : "In pensione !", titola Midi Libre. E chi ne prende più di tutti è Raymond Domenech, consacrato francese più odiato dai suoi connazionali, considerato ormai come un poveraccio, uno zombie senza speranza. "Niente tristezza, nessuna disperazione e soprattutto niente collera - scrive ancora L'Equipe - sarebbe ancora troppo per questi uomini che non sanno offrire niente". La Francia, insomma, sembra un amante deluso dall'amata, tanto che stamani, nei caffè parigini, nessuno voleva affrontare l'argomento : "Parliamo d'altro", era la frase più ripetuta con un gesto della mano per scacciare i cattivi pensieri.

Naturalmente, qualche politico non si è lasciato sfuggire l'occasione di sfruttare le circostanze. E' il caso dell'anti-europeista Nicolas Dupont-Aignan, uno che vive pensando ancora alla " grandeur ", non vuole l'euro e glorifica il passato. Secondo lui, "bisogna licenziarli tutti. Bisogna far pulizia, il calcio è minato dal denaro". Sottinteso : come la società, il mondo politico e via dicendo. Sulla sponda opposta, l'europeista verde Daniel Cohn-Bendit, grande appassionato di calcio, è rassegnato : "Quel che è strano, è che questi giocatori sanno giocare a calcio, ma quando sono insieme giocano male, non giocano, non si amano. Non c'è nessuna autorità capace di fare di questi giocatori una squadra".

Ha invece adottato il tono compassionevole di una mamma la ministro della Sanità e dello Sport, Roselyne Bachelot : "Sono delusa, ha vinto la squadra migliore. Il mio lavoro è di sostenere la Francia in maniera indefettibile. Passerò la giornata con i Bleus. Hanno bisogno che il loro ministro sia al loro fianco". Per quanto sia simpatica, non è detto che i giocatori abbiano voglia di ritrovarsela fra i piedi dopo essersi fatti (quasi) eliminare in una maniera così poco gloriosa. Per Sarkozy e la maggioranza di centro-destra, la figuraccia di ieri è una pessima notizia : nel 1998, la vittoria ai mondiali aveva ridato il sorriso al paese e, si disse, aiutato la ripresa economica. Oggi, con la crisi ancora aperta, la Caporetto della Nazionale può immusonire ancor più un paese che ha già poca voglia di ridere.

 

(Puntodincontro / la Repubblica)

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