Luna Rossa senza veli
L' "Unveiling Day" a Valencia. Diciannove barche verso l'America's Cup.

 

VALENCIA, 1 aprile 2007. - La più "estrema", a detta degli esperti, sembra proprio Luna Rossa; ma tutte sono belle a vedersi. Se poi le 19 barche (per dodici team) che puntano all'America's Cup, saranno anche veloci in acqua, lo diranno le regate. Quelle della Louis Vuitton Cup cominceranno il 16 aprile con i round robin che determineranno l'accesso alle semifinali.

Ma da martedì 3 aprile, fino a sabato, sempre nel mare di Valencia, si svolgerà l'Act 13, l'ultimo con le regate di flotta al quale prenderanno parte anche gli svizzeri di Alinghi detentori del trofeo. Poi, Alinghi si metterà in disparte (ma continuerà ad allenarsi per conto proprio) mentre le altre si azzanneranno tra loro attraverso il difficile percorso dei round robin (undici barche) delle semifinali (quattro barche) e della finale (due barche). Chi vincerà la Louis Vuitton Cup si aggiudicherà anche il diritto di sfidare Alinghi per la trentaduesima edizione dell'America's Cup dal 23 giugno al 7 luglio al meglio delle nove regate.

Il primo aprile, dunque, è il giorno dello "svelamento" l'"unveiling day" in cui le barche mostrano a tutti i loro segreti. Insieme alle chiglie e ai timoni, i 12 "team" hanno reso noto anche quante e quali imbarcazioni utilizzeranno: in totale 19 barche ciascuna identificata da un diverso numero velico.

Luna Rossa, ad esempio, (tra le quattro a sua disposizione) ha scelto ITA 94 e ITA 86; Alinghi utilizzerà SUI 91 e SUI 100. Sette squadre, Alinghi (Svizzera), Luna Rossa (Italia), Bmw Oracle (Usa), New Zealand (Nuova Zelanda), Desafio Espanol (Spagna), Victory Challenge (Svezia) e Mascalzone Latino (Italia) avranno a disposizione due barche. Altri cinque team hanno deciso (per motivi di budget) di puntare tutto su una sola. Sono: +39 Challenge (Italia), Shosholoza (Sud Africa), Areva (Francia), United Internet (Germania), China (Cina).

Il team svedese Victory Challenge, nonostante abbia costruito una sola nuova barca, ha potuto ugualmente dichiarare due imbarcazioni: Swe 96 e Swe 73 (quest'ultima è stata realizzata nel 2002, per la precedente edizione dell'Americàs Cup disputata ad Auckland, in Nuova Zelanda).

China Team può dichiarare solo Chn 95, che è stata costruita in Cina, ma non potrà regatare con Chn 69 o Chn 79, le barche già acquistate da un team francese (Le Defy), nella precedente edizione della prestigiosa competizione velica.

A Valencia, dunque, i teloni, che abitualmente nascondono gli scafi, sono stati rimossi e le appendici delle barche (timoni e chiglie) sono state sotto gli occhi di tutti.

"Abbiamo compiuto un grande salto in avanti, sul piano della progettazione degli scafi, rispetto a quando accadde in Nuova Zelanda, nel 2002". E' il primo commento di Giovanni Ceccarelli, progettista di +39 Challenge. "A questo punto - ha proseguito - bisognerà capire quante idee potranno ancora nascere in futuro. Quì, a Valencia, non esiste la barca 'piu' bellà, ma in compenso ci sono tante novità, novità che avresti voluto introdurre nella costruzione dello scafo e alle quali avevi magari fatto in pensierino in sede di progettazione".

Il team di +39 Challenge ha deciso di svelare la barca ieri sera, nel corso di un risotto party molto affollato; il nuovo scafo è imponente e alla fine Ceccarelli rivela che "piace molto". Poi, aggiunge: "Ogni barca ha una sua caratterizzazione. Un esempio: le carene, fino a qualche anno addietro, erano allineate, oggi si caratterizzano e questo rappresenta già un grosso passo avanti. Il mio rammarico più grande è di non poter disporre di un secondo set di appendici, mi sarebbe piaciuto averne un altro a disposizione per questa campagna".

"E' stata una giornata molto interessante - spiega Roberto Biscontini, uno dei tre progettisti delle imbarcazioni del Design Team di Luna Rossa, insieme a Claudio Maletto e Bruce Nelson - Non ci sono state grosse sorprese, cose strane o aggiramenti del regolamento, ma alcune barche interessanti che ci hanno colpito per la varietà di interpretazioni di scafi e appendici".

E' lo stesso Biscontini a definire "estrema" la "sua" Luna Rossa: "Sicuramente si conferma una delle barche più avanzate della flotta. E' molto 'box' con fondo piatto e fiancate molto verticali, mentre altre sono molto più tonde e classiche. Per quanto riguarda le appendici ci sono cose molto diverse tra di loro, ma tutte le imbarcazioni sono progettualmente belle, anche se poi in acqua le differenze di velocità, viste al momento nei test, sono molto piccole. Le velocità - conclude - sono molto simili e le regate saranno più belle, interessanti e combattute da vedere. Noi speriamo di avere dei piccoli vantaggi di velocità, in modo da aiutare il sailing team a vincere più regate possibili".

 

Da Repubblica.it

Foto (articoli e copertina): © Luna Rossa Trademark Sarl