Vela, Soldini vince l'Artemis Transat
ha fatto in solitaria tremila miglia
È sua la leggendaria regata per super marinai fondata nel 1962
da sir Francis Chichester. Alle latituni gelate del nord Atlantico.

Soldini e la sua barca, Telecom Italia.29 maggio 2008. - "Il momento migliore della regata? Se tagli per primo il traguardo". E' stato in testa fin dal colpo di cannone lo scorso 11 maggio nella rada di Plymouth, sulla Manica, e ieri mattina il navigatore italiano Giovanni Soldini si è aggiudicato, davanti ad altri 11 concorrenti, la Artemis Transat, la leggendaria ex Ostar fondata nel 1962 da sir Francis Chichester regata da super marinai alle latituni gelate del nord Atlantico. Soldini ha percorso in solitario le 3000 miglia (2955 sulla carta lungo la rotta più breve) del percorso tra l'Inghilterra e Marblehead, porto a nord di Boston in 16 giorni, 22 ore, 11 minuti e 27 secondi. Una regata al limite della sopravvivenza umana, tra iceberg, balene e violentissime correnti dal sud e dall'Artico. L'aveva già vinta nel '96 con un altra barca, pochissimi gli italiani che vi hanno mai partecipato. E mai altri italiani erano riusciti nell'impresa di bissare il successo. Ora abbassa il record di tutti i tempi della barche 40 piedi, lunghe circa 13 metri.

Festeggiato da decine di imbarcazioni con le bandiere italiane, l'arrivo è avvenuto in una giornata tersa e bellissima, con 18-20 nodi di vento da nord ovest e condizioni del mare maneggevoli, alle 07.11, ora locale (le 13.11 in Italia). Una vittoria netta per Soldini, tornato alle regate con l'accelleratore dopo il naufragio, tre anni fa, del suo trimarano oceanico. Lo scorso anno, nella regata del debutto delle nuove transoceaniche sul monoscafo Telecom, ha vinto in coppia con Pietro D'Alì la Transat Jacques Vabre 2007 che si corre dal porto di Le Havre in France, a San Salvador de Bahia in Brasile, e il trofeo in equipaggio (con Ciccio Manzoli, Marco Spertini e Tommaso Stella) del Grand Prix Petit Navire di Douarnenez 2008.

"Telecom Italia è una barca nata bene, molto affidabile e veloce in tutte le condizioni", racconta Giovanni Soldini appena sbarcato sul pontone americano, "il segreto è non commettere troppi errori, solo così si possono fare delle belle regate. Un momento difficile è stato alla partenza perché non era semplice capire quale fosse la rotta migliore da prendere. All'inizio avevo scelto una traiettoria molto a nord, poi ho avuto paura a lasciare il resto della flotta navigare da sola e ho preferito coprirla. Ho seguito una strategia che è stata un po' una via di mezzo che si è rivelata giusta. E poi sono stati impegnativi gli ultimi giorni di regata in cui mi sono impantanato nelle bolle senza vento. Ma non è vero che temo più le calme delle tempeste a 40 nodi!"

Continua Soldini: "Questa è una regata che amo molto e che ho già vinto col 50 piedi Telecom Italia. La rifeci anche quattro anni fa col trimarano ma fu una regata pazzesca, un inferno quotidiano al limite delle mie possibilità. Non a caso quest'anno non ha partecipato nessun multiscafo. Quest'anno mi sono divertito di più anche perché è stata una regata basata soprattutto sulle scelte tattiche e sulle interpretazioni della meteo. Ora mi fermo? Macché! Il prossimo appuntamento sarà il 20 luglio con la Quebec-Saint Malo in equipaggio".

 

(Repubblica.it)