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7 agosto 2014 - L'economia messicana continua a mostrare segni di ripresa. Secondo i dati ciclici diffusi dall'Istituto Nazionale di Statistica e Geografia (Inegi), l'indicatore coincidente, che riflette lo stato attuale dell'economia, si è attestato a 99,8 punti a maggio, con un incremento di 0,04 punti rispetto al mese precedente, mentre l'indicatore anticipato, che mira a predire la traiettoria dell'indicatore coincidente, nel mese di giugno ha raggiunto 100,2 punti, con un incremento di 0,13 punti rispetto al mese precedente.

Secondo Raul Feliz, professore del Centro di Ricerca e Docenza Economica di Città del Messico (CIDE), entrambi i risultati indicano che l'attività del paese si sta avvicinando al suo potenziale di crescita, che si aggira tra il 2,5 e il 2,7%, il che conferma la tendenza positiva, anche se lenta, della crescita messicana.

Sulla base dei dati osservati, l'accademico non scarta che, nel secondo semestre dell'anno, questi livelli possano migliorare, soprattutto perché «l'economia degli Stati Uniti ha presentato una migliore dinamica, il che ci aiuta molto».

Dall'altra parte dell'Atlantico, invece, sulla faccia di Pier Carlo Padoan, Ministro italiano dell'economia, è stampata la delicatezza del momento: l'attesa dei dati dell'Istat (pil -0,2% nel secondo trimestre 2014) per lui è già un'amara realtà, il ciclo non si è invertito e non siamo nemmeno immobili, la verità è che continuiamo a scendere, il motore dell'economia italiana perde giri.

Pier Carlo Padoan.

«Il Paese deve riformarsi da solo e lo sta facendo. Dobbiamo farlo ancora più in fretta». Sulla crescita in Europa quasi tutti sono messi male, ma noi stiamo sempre peggio di tutti e abbiamo un debito pubblico che non teme confronti.

Sulla debolezza italiana pesano ovviamente i focolai di crisi internazionale, soprattutto quelli che riguardano l'energia e l'Ucraina, dobbiamo coprirci da nuovi rischi. Il quadro finale non può che uscire ulteriormente deteriorato e alimentare gli interrogativi dei mercati. «Io so, e i mercati sanno, che il Paese è fortemente orientato a sostenere la crescita, ci vorrà più tempo, ma non li deluderemo», scandisce con voce ferma.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)