16
novembre
2014 -
La riforma del mercato del lavoro e «un po'
di flessibilità» da parte dell'Europa sui
conti pubblici possono far ritrovare la
crescita all'Italia.
José Angel Gurria, il messicano segretario
generale dell'Ocse, non è pessimista
sull'Italia, a patto che il Governo confermi
la determinazione a fare le riforme, e
nonostante la settimana scorsa gli
economisti dell'organizzazione parigina dei
Paesi industriali abbiano previsto che
l'economia italiana continuerà a contrarsi
dello 0,4% nel 2014 e crescerà solo dello
0,2% nel 2015.
«Nel Jobs Act —dice Gurria in un'intervista
al quotidiano italiano di economia e finanza
Sole 24 Ore— il primo ministro Matteo Renzi
ha impegnato un notevole capitale politico.
Questo, al di là del contenuto della legge,
è un messaggio, un segnale forte. Senza la
sua approvazione, tutta la spinta riformista
del Governo avrebbe perso credibilità.
Invece, si è dimostrato che qualcosa si
muove in Italia. La riforma del mercato del
lavoro e un po' di flessibilità da parte
dell'Europa sui conti pubblici possono far
ritrovare la crescita».
La flessibilità del mercato del lavoro,
secondo Gurria, è molto importante.
«Guardiamo la Spagna – dice il capo
dell'Ocse – tre anni dopo l'avvio di riforme
coerenti stanno creando posti di lavoro
anche in presenza di una crescita modesta».
Il Jobs Act, a suo avviso, non può però
restare un episodio isolato. «Gli altri
elementi decisivi di un piano di riforme
sono la maggior flessibilità del mercato dei
prodotti e la riforma fiscale. Bisogna
scegliere se si vuole avere un sistema
impositivo che incoraggia investimenti e
lavoro, o un sistema che li punisce».
(alessandro merli /
ilsole24ore / puntodincontro.mx
/ adattamento e traduzione in spagnolo di
massimo barzizza)
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