14
febbraio
2015
-
Secondo un
rapporto del gruppo ArcView, una società
californiana specializzata negli
investimenti e nelle ricerche per
l'industria della cannabis, le vendite di
marijuana legale negli Usa sono aumentate 74
per cento nel 2014, raggiungendo un nuovo
massimo di 2,7 miliardi di dollari. E con
più Stati in procinto di legalizzare l'erba
—Alaska, Oregon e Washington DC hanno votato
per unirsi ai consumatori legali in
novembre— è logico predire che questo ritmo
di crescita potrebbe continuare per diversi
anni.
Ma l'esistenza di vincitori
spesso significa che c'è anche chi perde. E
sembra che i perdenti vivano al sud del Rio
Bravo: sono i coltivatori di marijuana
messicani, che hanno fatto la parte del
leone per decenni nel mercato delle
forniture di cannabis per i fumatori
statunitensi.
Nel 2014, la US Border
Patrol ha visto diminuire notevolmente le
confische di cannabis diretta a Nord. I suoi
agenti ne hanno fermate circa 872
tonnellate,
una riduzione del 24 per cento
rispetto al 2011
[1], prima che il Colorado e lo
Stato di Washington inaugurassero la
tendenza a legalizzare la marijuana
ricreativa.
Qualcuno potrebbe dire che
la diminuzione nelle confische di droga non
significa necessariamente che ne stia
arrivando di meno. Gli agenti potrebbero
aver deciso di essere più tolleranti o di
concentrarsi maggiormente su altri problemi.
Ma a dimostrare che sono più vigili che mai
c'è l'aumento nelle requisizioni di alcune
altre droghe, in particolare la
metanfetamina
in cristalli,
di cui sono state fermate quantità record.
Anche le forze di sicurezza
messicane hanno notato una caduta nella
produzione di marijuana. Secondo i dati più
recenti diffusi in settembre, il governo ha
sequestrato in questo Paese 971 tonnellate
di cannabis nel 2013, la quantità più bassa
degli ultimi 13 anni.
La
vendita legale di marijuana non ha solo
creato una rivoluzione economica che ha
portato oltre 800 milioni di dollari di
nuovi introiti fiscali negli Usa, ma ha
anche iniziato a trasformare il tessuto
criminale. L'erba messicana ha riempito gli
Stati Uniti e molti altri Paesi del pianeta
per più di cinquant'anni ed ora la tendenza
di crescita si sta invertendo. Dopo tanti
dibattiti ideologici, alcuni considerano che
si tratti di un fatto che prova
inequivocabilmente che la legalizzazione è
uno strumento reale di contrasto al
narcocapitalismo.
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[1] Il file PDF che
alleghiamo a questo articolo è un
concentrato di statistiche della Border
Patrol degli Stati Uniti ottenuto da file
originali che si trovano ai seguenti
indirizzi:
http://www.cbp.gov/sites/default/files/documents/USBP
Stats FY2014 sector profile.pdf
e
http://www.cbp.gov/sites/default/files/documents/U.S.
Border Patrol Fiscal Year 2011 Sector
Profile.pdf
(massimo barzizza
/ puntodincontro.mx)
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