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Vaccini: il Messico citato come esempio in Italia.

 

 

 

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30 settembre 2018 - «Se vogliamo diventare un Paese che non ha più determinate malattie, come è il Messico dove non ci sono casi autoctoni di morbillo dal 1996 dobbiamo fare un'attività di recupero anche per gli adulti, perché chiaramente, l'immunità di gregge, quella che difende tutti quanti, anche quelli che non si sono potuti vaccinare, riguarda la popolazione complessiva».

Lo ha detto il virologo Roberto Burioni, nel corso di un incontro con la stampa a margine di Trieste Next, il Festival della Ricerca scientifica, in corso nel capoluogo giuliano.

Prima di tutto, ricorda, «dobbiamo vaccinare i bambini», poi quegli «adulti che non sono immuni». Ci sono poi i medici che si sottraggono alla vaccinazione.

«Una delle mancanze del Dl Lorenzin è di non prevedere obbligatorietà per i sanitari». «Un sanitario che non si vaccina è un irresponsabile e un cattivissimo esempio».

E per lottare contro le fake news, Burioni annuncia: «nei prossimi mesi farò un sito che si chiamerà “Medical Facts”».

Roberto Burioni è medico virologo e immunologo, professore di Microbiologia e Virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ed è attivo come ricercatore nel campo dello sviluppo di anticorpi monoclonali contro gli agenti infettivi.

Dal 2017 in Italia l'argomento vaccinazione è diventato di particolare interesse a causa di un decreto legge del governo Gentiloni che ha reintrodotto l'obbligatorietà delle immunizzazioni per l'iscrizione a scuola per la fascia di età tra 0 e 6 anni. Dopo la promulgazione di questo provvedimento, si sono diffusi nel Bel Paese diversi movimenti dichiaratamente contrari ai vaccini.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)