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16 marzo 2019 - Nella splendida cornice del San Pedro Museo de Arte di Puebla, sede dell'omonimo ospedale durante il periodo vicereale, è stata inaugurata giovedì la mostra Noción estética y gramática visual, che espone parte del lascito di Alessandro Mendini, uno dei i principali rinnovatori del design italiano.

Il giorno della sua morte, lo scorso 18 febbraio, Francesca Oddo lo ha descritto nelle pagine della rivista Abitare come «un creativo a tutto tondo capace di mettere in discussione il design derivato dalle istanze funzionaliste e di proporre un mondo di oggetti, dotati di contenuti emozionali e spirituali, di vocazione al sogno».

Da più di un anno l'artista messicano Raymundo Sesma —che ha conosciuto Mendini a Milano circa 15 anni fa— aveva iniziato a lavorare nell'organizzazione di una mostra in Messico dedicata ai suoi contributi nel campo del design e dell'architettura, supportato dall'Ambasciata d'Italia e dall'Istituto Italiano di Cultura (IIC).

Puebla, Messico, 14 marzo 2019. Raymundo Sesma presenta l'esposizione “Noción estética y gramática visual”, dedicata a Alessandro Mendini. Ripresa di Marcela López Enríquez.

«Per una ragione o per l'altra, non avevamo potuto portare a termine l'iniziativa» —ha detto Sesma durante la cerimonia di apertura— «fino a quando si è presentata l'opportunità di allestirla qui a Puebla».

«È un evento» —ha aggiunto Riccardo Cannelli, esperto culturale all'IIC— «che l'Ambasciata ha voluto sostenere. L'ambasciatore Maccotta ha seguito lo sviluppo della mostra sin dall'inizio e, fino ad ottobre, avevamo la speranza che Mendini stesso potesse essere presente oggi, accompagnando di persona il suo grande amico Raymundo. Sappiamo che fino agli ultimi giorni della sua vita ha continuato a tenersi aggiornato su come stavano andando i preparativi».

«Mendini» —ha continuato Cannelli— «amava questo Paese, il suo design e pensava che fosse possibile creare legami forti tra l'Italia e il Messico. Il lavoro di Sesma, la sua curatela e le creazioni di Alessandro sono un grande impulso a seguire questo percorso di collaborazione tra due nazioni che hanno una sensibilità molto simile rispetto all'arte, alla cultura e alla bellezza».

La mostra riunisce una selezione di opere dell'Atelier Mendini di Milano, molte delle quali sono esposte al MoMA di New York.

Il cavatappi Anna G. —creato da Mendini per Alessi— è un “ritratto di design” dedicato a una donna reale è diventato un oggetto iconico del design contemporaneo. Foto: Gabriela Camacho.

«Mendini ha dato nomi e volti a oggetti e accessori banali, dotandoli di un'identità. È stato lui a tirarli fuori dall'anonimato», ha spiegato Sesma. «Qui sono esposti i bozzetti che ha disegnato per molte delle sue opere. Ho voluto sottolineare in questa mostra il lato intellettuale del suo processo creativo».

Riproduzione in miniatura della fermata dell'autobus ad Hannover realizzata da Rafael Villeda con il patrocinio dell'Universidad Autónoma Metropolitana di Azcapotzalco.

Hanno assistito all'inaugurazione, fra le altre personalità, Alejandro Cañedo Priesca, Segretario alla Cultura e al Turismo dello Stato di Puebla, Luis A. González Arenal, Commissario per l'innovazione e il design dello Stato di Puebla, Fortunato D'Amico, curatore di diversi progetti del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, Ricardo Salas, direttore della scuola di design della Universidad Anáhuac, assieme a José Luis Contreras e Luis Rodrigo González Delezé, coordinatori in Messico della mostra.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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