ECONOMIA E FINANZA
 

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8 maggio 2019 - A. T. Kearney, una società di consulenza statunitense fondata nel 1926 con uffici in oltre 40 Paesi, ha pubblicato l'edizione 2019 del rapporto Direct Investment Confidence Index, indagine annuale che identifica le nazioni con maggior probabilità di attrarre investimenti nei prossimi tre anni.

Gli Stati Uniti si mantengono al vertice dell'Indice per il settimo anno consecutivo, mentre l'Italia, ottava, ottiene il posto più alto in classifica dal 2002. Secondo l'azienda, questo risultato «potrebbe essere dovuto a un ambiente politico meno volatile rispetto a un anno fa e al permanente fascino dei marchi forti del Paese assieme ad un robusto settore manifatturiero».

Per quanto riguarda il Messico, nonostante un retrocesso significativo (-8) in classifica, l'aumento del punteggio (1.49, +.02) «indica che il Paese rimane attraente per gli investitori».

Gli elementi che hanno influito sul risultato per il Paese latinoamericano sono stati una maggiore incertezza, la riduzione delle aspettative di crescita per il 2019 e il 2020, il calo nel tasso di espansione degli investimenti fissi lordi, disaccordi e scioperi guidati dai sindacati e organizazzioni del lavoro e i rischi associati alla prospettiva del debito sovrano.

Ha influito, inoltre, la mancanza di un programma di sviluppo delle capacità tecnologiche e dell'innovazione, nonché le critiche formulate dal nuovo governo alle riforme strutturali attuate negli anni precedenti, in particolare quelle che si riferiscono al settore energetico.

D'altra parte, i fattori che possono influenzare positivamente l'attrattività del Paese sono la lotta alla corruzione, la stabilità macroeconomica, l'eventuale ratifica del trattato tra Messico, Stati Uniti e Canada (T-MEC o USMCA) e la permanenza del Messico in altri accordi commerciali internazionali.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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