14
giugno
2013 -
Dan Brown, autore del bestseller globale “Il
Codice da Vinci”, è a Firenze sulle tracce
di Dante, forte della recente pubblicazione
del suo ultimo romanzo, “Inferno”, ispirato
proprio al Sommo Poeta. «Ho capito quanto
Dante abbia influenzato profondamente la
moderna visione dell’Inferno cristiano.
Certo, l’Inferno esisteva da molto prima di
Dante, come dimostrano la Bibbia e la
mitologia classica - ma fino alla Divina
Commedia non ne avevamo mai avuto una
visione così vivida e terrificante. In
qualche modo Dante è l’inventore
dell’Inferno».
Firenze e i suoi luoghi fanno
da sfondo al nuovo romanzo di Brown e per la
città toscana il revival dantesco è anche
un’occasione per rinnovare l’interesse del
turismo culturale, come spiega il presidente
della Società dantesca italiana Eugenio
Ciani. «Il libro
—ha spiegato— è importante perché in qualche modo rinnova
anche in Italia l’interesse su Dante, che è
ciò che noi auspichiamo, tra l’altro stiamo
andando verso il 2015, il momento in cui
Firenze ricorda i 700 anni dalla nascita del
sommo poeta». Resta forse una domanda
maliziosa: chissà se all’Alighieri sarebbero
piaciute le pagine di Dan Brown. Ma di
fronte al successo globale dell’autore
americano, probabilmente, anche il poeta non
avrebbe potuto fare altro che mostrarsi
ammirato.