Energia in Emilia-Romagna,
piano regionale nel segno di Kyoto

Approvato dalla Giunta il Piano energetico regionale. Circa 90 milioni di euro per risparmiare energia e valorizzare le fonti rinnovabili.

3 febbraio 2007. - Risparmio e uso efficiente dell´energia, valorizzazione delle fonti rinnovabili, completa riconversione del parco termoelettrico, investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l´industria, standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici, sviluppo dei servizi di energy management: tutto questo per una energia sostenibile quindi più sicura, più efficiente, più pulita, per i cittadini e le imprese.

Sono questi i punti chiave del nuovo Piano energetico regionale, approvato dalla Giunta regionale e che sarà discusso a breve dall´Assemblea di viale Aldo Moro. Il Piano è previsto dalla legge regionale 26 del 2004, la prima in Italia ad affrontare, a livello regionale, la complessità dei temi e dei problemi che confluiscono nella "questione energetica" e ad inquadrare gli interventi di competenza della Regione e degli enti locali all´interno di una programmazione.

Stella polare del Piano è l´impegno di attuare in regione il Protocollo di Kyoto, cioè l´accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell´effetto serra. Il Piano fissa infatti innanzitutto lo scenario degli obiettivi da perseguire in tutti i settori per realizzare gli obiettivi fissati a Kyoto, che in Emilia-Romagna significa il traguardo impegnativo del - 6% rispetto al livello emissioni del 1990.

Per realizzare gli interventi che riguardano il risparmio energetico e la valorizzazione delle fonti rinnovabili negli edifici, negli insediamenti produttivi e nei trasporti. sono previsti stanziamenti regionali pari a circa 90 milioni di euro in tre anni. La Regione, inoltre, proporrà un´intesa al Governo per un cofinanziamento di interventi anche in rapporto alle nuove risorse e iniziative attivate dalla Legge finanziaria.

Gli obiettivi del piano
Il Piano energetico traccia lo scenario evolutivo del sistema energetico regionale e definisce gli obiettivi di sviluppo sostenibile, a partire dalle azioni che la Regione ha sviluppato negli ultimi anni, soprattutto sul fronte della riqualificazione del sistema elettrico.

E´ da ricordare, infatti, che si è realizzata già dal 2000 la completa trasformazione del parco termoelettrico regionale con l´adozione delle nuove tecnologie di alimentazione a metano che hanno sostituito tutte le vecchie centrali alimentate ad olio combustibile. In questo modo, grazie alla maggiore efficienza e al minore impatto, si ha a disposizione più energia e si è assicurata una condizione di equilibrio del bilancio elettrico regionale tra richiesta e produzione e, contemporaneamente, una riduzione significativa di emissioni inquinanti per kilowattore prodotto (oltre 500mila tonnellate). Gli interventi nei poli termoelettrici di Piacenza, Ravenna e Ferrara hanno permesso di passare, in Emilia-Romagna, da un deficit di bilancio elettrico che aveva raggiunto il 60% nel 1998 ad una situazione di sostanziale equilibrio tra domanda e offerta di potenza elettrica. A partire da questo dato, il Piano prevede di affrontare i temi del fabbisogno di energia elettrica, da oggi al 2015, attraverso un uso razionale, lo sviluppo delle fonti rinnovabili (cogenerazione e microgenerazione) e interventi per la messa in sicurezza del sistema elettrico regionale anti-black out.

Contemporaneamente il Piano indica gli obiettivi di risparmio energetico: per quasi un terzo dovranno venire dal risparmio nel settore residenziale e civile, per il 40% dal settore dei trasporti mentre nell´industria, che ha già visto avviati processi di innovazione energetica, il risparmio da realizzare è del 25%. Il Piano traccia quindi le linee di intervento, con attenzione alla ricerca applicata, alla promozione di impianti e sistemi ad alta efficienza energetica, all´informazione e all´orientamento dei cittadini, alla formazione dei tecnici e alla riqualificazione del sistema regolamentare.

In Emilia-Romagna si ha un consumo interno lordo pari a circa 18 milioni di tep l´anno. Il 70% dell´energia consumata in regione è importata, mentre la produzione interna, pari a 5,5 milioni di tep, copre il restante 30%. Senza gli interventi correttivi prospettati dal Piano, si avrebbe una continua crescita dei consumi interni, una sempre più accentuata dipendenza dalle fonti di importazione e un aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera. E´ sulla base di questo scenario evolutivo che il Piano energetico regionale delinea le azioni sopra indicate per il prossimo decennio.

 

Da ERMES