OMSA, le donne di Faenza
Introduzione di Giovanni Capirossi.

OMSA Faenza.

 

4 febbraio 2010. - Ho voluto pubblicare sulle pagine di Punto d'Incontro una nota che commenta la situazione dell'OMSA di Faenza, una fabbrica storica che conosco molto bene fin da quando ero bambino e che ricordo come parte essenziale del paesaggio urbano e socioeconomico di quella città. Ma pubblicando questa nota desidero sottolineare con tutta la forza della mia più energica protesta che le ragazze di Faenza stanno affrontando uno dei più gravi problemi che ormai si ripete con troppa frequenza in tutta l'Italia.

Le fabbriche grandi e piccole stanno chiudendo per andare a produrre all'estero in paesi dove i loro prodotti costano di meno e si guadagna di più. Non importa che queste decisioni lascino dietro di sè una scia di disoccupate e disoccupati e di conseguenti situazioni di nuove povertà che colpiscono, come sempre succede in questi casi, le famiglie più povere e gli immigrati, aggravando ulteriormente l'attuale crisi non soltanto finanziaria, economica e occupazionale, ma anche quella culturale e sociale.

L'OMSA a Faenza è stata per anni e anni non solo fonte di lavoro ma anche di prestigio sportivo e sociale. Alle Donne OMSA di Faenza e a tutti gli uomini che soffrono queste situazioni di ingiustizia desidero esprimere dal Messico tutta la mia solidarietà cercando di impedire che i lavoratori di tutto il mondo siano vittime di queste palesi ingiustizie".

 

Giovanni Capirossi.

 


Innanzitutto tanto di cappello a queste splendide donne, nessuno le pensava così coraggiose , in grado di ribellarsi ad un destino ormai certo, nemmeno chi doveva per loro….

Questo gruppo di sostegno “pur poi ostacolato, snobbato,criticato” è nato negli ultimi giorni del 2009 proprio perché nonostante si sapesse benissimo cosa sarebbe accaduto, non se ne parlava, taci che sennò non ci concedono la cassa integrazione…..

Donne dovete ringraziare una giovane “di voi” che a fine anno ha detto basta, ha chiesto di essere aiutata a pubblicizzare un volantinaggio in piazza (spontaneo) per far emergere quella sorta di OMERTA’ creatasi e sensibilizzare Faenza e non solo.
Abbiamo fatto l’annuncio per il 5 gennaio, poi spostato al 9 per neve, invitato i sindacati a coordinare (è tutto documentato nell’archivio del gruppo e nella posta) questa ragazza e le sue amiche, ed è stato l’inizio di un successo.

Il nostro più grande merito “di tutto il gruppo” è stato quello di tirare dentro la mischia le istituzioni, tutti nel loro piccolo hanno coinvolto o invitato qualcuno, un ringraziamento particolare però a Raffaella Costi che ha immediatamente allertato i più alti vertici della regione, ed ecco che ora si parla di trattativa nazionale con il ministro!

Il mio unico rammarico è sentir tutti dire che se ci si fosse mobilitati prima (la fabbrica in Serbia è nota da tempo, specialmente all’attuale sindaco), ora forse è tardi.

Perché chi di dovere non si è mosso per tempo allora?

Non ci voleva poi molto, un gruppo di sostegno su Facebook lo ha fatto, stuzzicato i politici di destra e sinistra “che nolenti o volenti, ci sono le elezioni a primavera” della città, un articolo sul Carlino il 2 gennaio che narrava la sua nascita (Titolo: Facebook in campo per l’OMSA, nato un gruppo di sostegno con quasi 900 iscritti. Messaggi alle istituzioni. Iniziative martedì 5 volantinaggio in piazza del Popolo).
Perché ho scritto tutto questo, per invitare tutti coloro che dovevano evitare di arrivare a questo punto ad impegnarsi al 200% per rimediare!

Vergognare, si dovranno vergognare quando tutto si sarà risolto positivamente, ora non c’è tempo.
Concentriamoci sulle ore 10,00 del 2 febbraio, quando a Ravenna in via Barbiani, 8 presso la sede di confindustria, i sindacati incontrano di nuovo la proprietà, le donne ci saranno e chi di noi può, non deve mancare.

 

UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO

 

Patrizio

Share