Scuola: in Toscana
si va a lezione di legalità

Un progetto unico in Italia.

FIRENZE, 13 luglio 2007. - La sperimentazione comincerà già il prossimo anno scolastico, coinvolgerà le scuole di ogni ordine e grado e si impernierà su un’idea ben più ambiziosa di quella originaria: non più solo un’ora di legalità, ma un vero e proprio “modulo didattico di educazione alla legalità”. E’ quanto consentirà di avviare l’intesa che il 6 luglio, a Palazzo Bastogi, hanno firmato la Regione Toscana e l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana.

“Un risultato che rappresenta uno straordinario salto di qualità nell’impegno che stiamo assicurando sul terreno della promozione e della diffusione della cultura della legalità – spiega il vicepresidente della Regione Toscana – ma anche un risultato che è stato possibile raggiungere grazie alle esperienze maturate in questi anni, per esempio con il lavoro di tanti giovani toscani sui terreni confiscati alla criminalità organizzata nel nostro Mezzogiorno.

Avevamo lanciato questa idea alla prima Festa della Legalità, lo scorso dicembre. Ora dimostriamo di aver mantenuto quell’impegno, addirittura ampliandola rispetto alla proposta dell’ora di legalità da cui eravamo partiti. Fin dal prossimo anno scolastico possiamo partire con un’esperienza pilota che sono sicuro potrà essere presa a riferimento a livello nazionale”.

La sperimentazione non avverrà in un numero ristretto e prefissato di istituti scolastici, ma potrà coinvolgere tutte le scuole di ogni ordine e grado “in relazione alla sensibilità e all’interesse fino a oggi dimostrato nell’ambito dell’educazione alla legalità”. Un interesse sicuramente diffuso, visto che solo nel 2006, con i circa 117 mila euro che la Regione ha messo a disposizione in finanziamenti per progetti su questo terreno, le scuole coinvolte in Toscana sono state circa 40. E questo bando è attivo dal 1995.

Quello che è oggetto dell’intesa firmata il 6 luglio è un progetto unico in Italia, al momento, anche se in piena sintonia con la sensibilità manifestata dal ministero, anche alla luce di molti casi di cronaca, tanto che è stata creata una commissione nazionale “Scuola e legalità”.

Rispetto al progetto inziale di “ora di legalità”, il protocollo prevede l’introduzione di un vero e proprio modulo sperimentale che sia trasversale a tutte le materie. Perché si realizzi al meglio sarà accompagnato da un’attenta attività di formazione degli insegnanti e sarà sostenuto da un pool di esperti del settore, che aiuterà a formulare proposte didattiche innovative.

Il protocollo prevede che questa fase di sperimentazione abbia due anni di durata. “E’ importante poi sottolineare la visione ampia di cultura della legalità che sostiene questo progetto – aggiunge il vicepresidente – Non pensiamo insomma solo alla battaglia contro la criminalità organizzata, con la stessa filosofia con cui stiamo costruendo il bando per i contributi che assegnamo ogni anno base alla legge 11/1999 sull’educazione alla legalità e alla lotta alla criminalità organizzata e per la quale abbiamo individuato altri quattro filoni da sviluppare: il bullismo nelle scuole, il gioco d’azzardo e le sue implicazioni sociali, la violenza negli stadi, la storia del terrorismo e la memoria delle sue vittime nell’Italia del dopoguerra”.

 

(9colonne Atg)