Stefania P. e B. Obama

Di Emanuela Medoro.

Stefania Pezzopane e Barack Obama. 23 marzo 2010. -Il titolo dell’articolo è suggerito dalla foto di copertina del libro La politica con il cuore, una suonata a quattro mani composta da Anna Vinci e Stefania Pezzopane, la prima scrittrice, autrice e conduttrice di tras-missioni televisive e radiofoniche, la seconda attuale Presidente della Provincia dell’ Aquila.

La stesura del testo è frutto di conversazioni fra le due donne registrate nel periodo post sisma, durante ritagli di tempo trovati a fatica nel corso di convulse giornate di lavoro piene di incontri con gente di ogni genere, gente comune e politici al più alto livello nazionale. Il libro si legge tutto d’un fiato, è il resoconto di una vita aquilana al femminile, esperienze di gioventù e crescita culturale e sociale nell’età del banco, al liceo ed all’università.

Assai coinvolgente per me, davvero, poiché mi viene ovviamente spontaneo il parallelo con le stesse esperienze vissute vent’anni prima, quando la città e la sua cultura erano più povere, e, soprattutto per una donna, prevalente era l’obbligo del dovere e della sottomissione ed ubbidienza silenziosa alla madre, al padre, alla maestra, ai professori, al marito, a tutti quanti ed a qualunque costo. Poco o nullo era allora lo spazio per il socialmente utile, idee e realtà sviluppate e diffuse in tempi successivi.

Dunque Stefania ha vissuto a pieno la vita della città, scuola ed università sì, ma anche Coro Gran Sasso, corso di mimo, gruppo di cantanti al femminile. Ha vissuto a pieno, senza difficoltà, la sua passione per le manifestazioni dei neri d’America in politica, poesia, musica. Malcom X e Martin Luther King sono le sue conoscenze mentali di ragazza, incominciate sui banchi della scuola media e coltivate in privato.

Ebbene, per uno scherzo atroce del destino della città dove è vissuta e si è formata, la copertina del primo libro di Stefania Pezzopane riporta una sua fotografia insieme al Presidente degli USA Barack Obama presa, credo, a Piazza Duomo, durante la visita del presidente USA alla città nei giorni del G8, luglio 2009.

E così, dopo la lettura del libro di Stefania, sono andata a rileggere l’articolo che scrissi a ottobre, alla notizia dell’attribuzione del premio Nobel della Pace al presidente USA. E con mia grande sorpresa ho trovato che alcune frasi ed espressioni che usai allora per il presidente USA ed il suo libro L’audacia della speranza vanno benissimo anche per StefaniaP ed il suo libro La politica con il cuore. Da quell’articolo riporto un brano, quasi integralmente, con una variante sola.

“…I modi di dire, le frasi ed il lessico usati nel volume esprimono una profonda passione per la politica vista come la più bella ed alta espressione possibile di uno spirito laico che si mette al servizio della comunità, locale e globale ignorando meschinità, rivalità, litigiosità, e corsa al rapido arricchimento personale. Esprimono i sentimenti profondi del vivere civile, quelli della libertà di pensiero, della parità dei diritti e delle opportunità, del superamento di tutte le discriminazioni razziali, culturali e di genere, e racconta fatti ed esperienze vissute collegandole a concetti astratti di diritto e politica in modo così efficace da riconciliare con l'idea di politica, non più una cosa sporca da cui tenersi alla larga (secondo tanti miopi benpensanti), ma il vivere civile cui partecipare secondo i propri mezzi e la propria cultura, con il fine della solidarietà sociale e del progresso della democrazia. Le differenze di opinione intorno ai singoli argomenti sono concretamente espresse in fatti e proposte politiche coerenti volte a superarle, piuttosto che con astratte posizioni accademiche”.

Quello che accomuna i due, fatte le dovute proporzioni di ruolo, è il superamento delle difficoltà di origine, lui nero in un paese storicamente governato da bianchi di origine anglo sassone, lei donna, di statura mignon come dice lei, in una città fredda e tosta dove la politica è tradizionalmente affare di uomini, e neppure di tutti, di quelli cinici, gelidi ed anche, perché no? affamati. Ambedue hanno superato delle difficoltà, ed ambedue nelle difficoltà hanno sviluppato quella che si chiama calma dei forti, cioè una grossa dose di sicurezza di sé, grinta necessaria a gestire rilevanti risorse umane e materiali, capacità dialettiche ed abilità espressive sintetiche e chiare. Quest’ultime coinvolgenti, perché vengono dal cuore, prima che dalla mente.
E soprattutto, chiarezza e coerenza nella scelta di fondo sono la loro carta vincente. Ambedue hanno scelto presto e bene la parte in cui stare, senza esitazioni, sempre e nonostante tutto.

 

emedoro@gmail.com

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